La curiosita’, innata nei ragazzi, e’ il “motore” principale ma una delle cause che potrebbero spingere sempre piu’ adolescenti verso l’uso di alcol e droghe e’ la mancanza di dialogo in famiglia. Ad affermarlo sono i genitori, che salute 1intervistati per un’indagine di Datanalysis presentata a Capri durante una delle scuole di perfezionamento di dell’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza(Paidoss), nel 33,2% dei casi indicano proprio
la difficolta’ a comunicare in famiglia come la causa principale per cui i giovani sono maggiormente esposti al rischio di dipendenza da alcol e droghe. A seguire, tra le cause indicate vi e’ uno “scarso o assente controllo della famiglia” (24,9%) e la “tendenza a sperimentare o la curiosita'” (36,5%). “Da questi numeri traspare un’ incapacita’ di padri e madri di gestire gli adolescenti nel momento in cui questi diventano piu’ chiusi o
prendono strade diverse- spiega Giuseppe Mele, presidente
dell’Osservatorio Paido’ss- in questo il pediatra puo’ aiutare le
famiglie, a patto che riveda il suo ruolo che non puo’ essere
solo di ‘riparare’ qualcosa che non va, ma deve prevenire. Per
questo bisogna far crescere una cultura del pediatra
‘adolescentologo'”.Se si chiede ai genitori di indicare le
responsabilita’ principali nei comportamenti sbagliati dei figli
e’ proprio sulla famiglia che si indirizzano per la maggior parte
(35,3%, specie nel Nord Ovest) e poi la societa’ (30,4%, in modo
particolare nel Sud Isole) e gli amici (25,6%), mentre la
personalita’ conta per il 6,8%. “In realta’ anche la societa’ ha
una responsabilita’ forte – spiega Mele – a cominciare dalla
scuola, che deve dare un’offerta formativa in linea con i
tempi

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