I Manhattan Transfer inaugurano la 28/a edizione del festival Pomigliano Jazz: giovedi’ 20 luglio (ore 21) il quartetto vocale vincitore di 10 Grammy Awards si esibira’ nell’Anfiteatro romano di Avella con “50th Anniversary and Final World Tour”, l’ultima tourne’ e mondiale che celebra i 50 anni di carriera. L’ensemble statunitense, inserito nella Vocal Group Hall of Fame, presenta al festival diretto da
Onofrio Piccolo l’ultimo album, Fifty. Una raccolta di successi ripresi da album storici. La 28/a edizione del festival, nella sua tradizionale versione itinerante, proporra’ dal 20 al 30 luglio, annunciano gli organizzatori, “concerti in esclusiva, produzioni inedite, progetti speciali e due orchestre con un programma di appuntamenti che, oltre alla citta’ di Pomigliano d’Arco, tocchera’ anche Avella, Boscoreale e il Vesuvio”. Programmato e finanziato dalla Regione Campania e dal ministero della Cultura, il festival e’ organizzato dalla Fondazione Pomigliano Jazz con Scabec, in partenariato con
l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, i comuni di Pomigliano d’Arco e Avella, EAV e l’Instituto Cervantes di Napoli. Nell’arco di dieci giorni si alterneranno sul palco di Pomigliano Jazz 2023 musicisti italiani e internazionali, star del jazz e artisti campani, in dialogo tra loro. Da Dhafer
Youssef a Mike Stern, da Avishai Cohen a Daniele Sepe. E ancora
Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Marco Zurzolo e Francesco
Nastro, Stefano Falcone, il duo De Luise-Romano, Licia Lapenna,
Alessandro Tedesco e Giovanni Francesca, le orchestre prodotte
dal festival ONJ Orchestra Napoletana di Jazz e Orchestra del
ritmo e dell’improvvisazione.
I concerti “sono anche l’occasione – spiegano gli
organizzatori – per scoprire itinerari insoliti e la tipicita’
dei luoghi che li ospitano. La musica che rispetta l’ambiente
senza rinunciare all’energia delle note: Green Jazz e’ la
filosofia adottata da Pomigliano Jazz che, grazie alla sua
formula itinerante, affianca i concerti a percorsi
naturalistici, enogastronomici e culturali. Valorizzando anche
le risorse meno conosciute del territorio, grazie al supporto di
numerosi partner come Legambiente, Slow Food Vesuvio e Agro
Nolano e altri produttori della rete”.