Cresce la passione degli italiani per la colomba artigianale, e si moltiplicano nei forni e pasticcerie le proposte d’autore per un business che, secondo stime della Cna, sfiorera’ i dieci milioni di euro solo per il dolce lievitato della Pasqua. Un mercato in crescita rispetto allo scorso anno, cosi’ come cresce la schiera di cioccolatieri e mastri pasticceri “orgogliosi – come dichiarato a Dolce Pasqua, kermesse dolciaria tenutasi nel week end a Roma – di proporre un prodotto artigianale, con tipicita’ locali nella farcitura e glassa”. Secondo la Cna almeno quattro famiglie su dieci sceglieranno per le festivita’ pasquali un uovo di cioccolata o un lievitato di fattura artigianale. Per una colomba artigianale la spesa media e’ sui 40 euro, ma sempre piu’ spesso fornai e pasticceri propongono mini colombelle, a misura del consumatore single. L’idea della mini-colomba, dicono i sette fratelli Taibi, da 30 anni al timone di un piccolo stabilimento dolciario nell’entroterra agrigentino, e’ per chi vuol contenere la spesa totale garantendosi un prodotto sempre fresco. Freschezza che viene valorizzata anche dal sac a’ poche messo a punto dai pasticceri siciliani, con crema di pistacchio, che accompagna la colomba per permettere una guarnizione al momento, espressa cosi’ da non ammollare l’impasto, e a proprio gusto. Un must nel dolce della ricorrenza pasquale 2018 e’ il lievito madre, spesso tramandato da generazioni di fornai e pasticceri, per una lievitazione di 36 ore. Andrea Ceracchi della pasticceria Maciste a Cori (Latina) lascia a riposo il lievito madre sei mesi in sacchetti di tela tra le vigne dell’azienda biologica di Marco Carpineti per arricchire la carica aromatica. A Pompei Marco De Vivo propone la “colomba-zeppola”, un dolce barocco che fonde i dolci della Pasqua con la festa di San Giuseppe. Anni di ricerca hanno permesso a Giuseppe Mascolo di mettere a punto l’impasto della colomba col caffe’, mitigando l’azione dell’aminoacido della miscela Arabica Columbia.