Si consolida in Italia la birra artigianale con la presenza sul territorio a fine 2018 di 8.388 marche di prodotto. I birrifici del comparto sono invece 667 e 284 i beer firm (produttori di birra in esercizi terzi). A registrare il dato economico è Beer Attraction, manifestazione di Italian Exhibition Group, alla fiera di Rimini fino al 19 febbraio. Dalla ricerca di mercato emerge inoltre che confrontando il 2017 con il 2015 le realtà che occupano da 1 a 5 addetti sono cresciute del 57%, con 551 nuovi posti di lavoro (+60%), mentre quelle con più di 50 addetti sono aumentate del 36%, con 206 nuove assunzioni (+4%). Tra le tendenze enogastronomiche dettate dal mercato emerge da “Birra dell’Anno” (concorso promosso da Unionbirrai) una preferenza per le birre Brut Ipa, “birre-champagne caratterizzate – spiegano gli addetti ai lavori – da una luppolatura decisa, da una spiccata secchezza e da un aspetto limpido al punto da ricordare la bevibilità dello champagne e dello spumante”. Avanza poi la ricerca e la
selezione di lieviti “insoliti” nella produzione di birra artigianale: tra i casi italiani spicca il birrificio umbro dell’Eremo che ne ha testati 500 scegliendo tre specie non convenzionali che si adattavano meglio per la produzione birraia. Infine la ricerca di mercato calcola che nel Paese i
grandi impianti di produzione di birra che fanno capo alla
grande industria del settore sono 14. Il settore birrario, nel
suo complesso, genera invece un fatturato di 8,6 miliardi con
con consumi stimati a fine 2018 di quasi 13 milioni di
ettolitri.