Accorpamento dei punti nascita sotto i 500 parti l’anno, potenziamento delle Unita’ di Terapia
Intensiva Neonatale e attivazione del servizio di trasporto per l’emergenza neonatale in tutte le regioni con ambulanze neonato 1attrezzate e personale dedicato. Queste le proposte della Societa’ Italiana di Pediatria e della Societa’ Italiana di Neonatologia per ridurre la mortalita’ neonatale, che ancora oggi nelle regioni meridionali risulta del 30% piu’ elevata al Nord. Per quanto riguarda l’accorpamento dei piccoli punti nascita, il presidente Sip Giovanni Corsello e quello Sin Costantino Romagnoli esprimono in una nota congiunta “apprezzamento per il recente intervento alla Camera del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, riguardo alla necessita’ di procedere all’accorpamento (gia’ previsto da tempo ma aggirato dalle deroghe regionali)dei centri nascita con meno 500 nati per anno” , mentre per quanto riguarda il potenziamento delle unita’ di terapia intensiva neonatale rilevano che “anche quando sono sufficienti come numero programmato in rapporto ai tassi di natalita’ regionali, non sempre le UTIN lo sono in termini di posti letto effettivamente disponibili per carenze di personale oppure insufficienza di spazi o di attrezzature”. Infine, tra le priorita’ anche attivazione dello Sten (Servizio di trasporto per l’emergenza neonatale) in tutte le regioni, dal momento che aree vaste anche metropolitane come quella di Catania ne sono ancora oggi sprovviste. Inoltre- conclude la nota- servono ambulanze attrezzate ed equipe mediche in grado gestire le emergenze con una formazione specifica nella stabilizzazione e nel trasporto del neonato ad alto rischio, che in Italia e’ “a macchia di leopardo”: in alcune regioni e’ centralizzato, in altre lasciato in capo al singolo ospedale.

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