Così ieri il ritorno dei clienti. Che però si sono fatti vivi un po’ alla volta. Il primo giorno di Fase 2 visto da bar ed esercizi commerciali del centro è un lento risveglio. Sanifichiamo il negozio due volte al giorno, i camerini dopo ogni utilizzo e i capi dopo ogni prova. Oggi comunque c’è poco movimento». La proprietaria del negozietto chic ci crede: «II cliente ci chiede prima di tutto sicurezza. Poi però vuole riscoprire il piacere delle piccole cose, uscire, guardare le vetrine… Tornare a farsi un regalo è un bei modo di ricominciare, ce lo meritiamo tutti». L’estetista in prima periferia non si perde d’animo: «Riceviamo solo su appuntamento, nessuno in sala d’attesa e niente riviste. Tra un cliente e l’altro ci prendiamo mezz’ora per disinfettare lettini, strumenti, superfici e visiere. Compensiamo con il fatto che saremo aperti dal lunedì alla domenica. Questa settimana non c’è neppure un posto libero in agenda». In giro ci sono molte promozioni, ma i negozi di abbigliamento sono semi vuoti e le vendite sono deboli. Anche se, va detto, il lunedì non è mai stato il giorno migliore per Io shopping. Per quanto riguarda ristoranti e bar, in molti casi la fiducia dei gestori ha ceduto agli ostacoli. Tante saracinesche sono rimaste abbassate.