Protestano i precari dell’Istituto Pascale di Napoli. Il motivo è intuibile: chiedono la stabilizzazione, chimera per tanti ricercatori. «Il sit-in è stato organizzato a fronte della totale mancanza di soluzioni normative che permettano cronaca-1di garantire il lavoro e la continuità della ricerca biomedica nel nostro Paese» spiegano le sigle sindacali Cgil (Funzione pubblica e Nidil), Cisl-Fp e Uil-Fpl che hanno mobilitato i precari dell’Istituto napoletano a sostegno della vertenza nazionale dei ricercatori precari degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e degli Istituti Zooprofilattici Pubblici (IZS). «Il Jobs act ci ha catapultato da due anni in un libo – spiega un esponente del Coordinamento precari Irccs del Pascale, che chiede l’anonimato – impedendo proroghe ai contratti a progetto. Il limite ora è il 31 dicembre prossimo. Al massimo possiamo sperare in ulteriori rinvii ma senza nulla di strutturale. Ci aspettiamo perciò – prosegue – che la P. A. possa invece smuovere le acque e assorbire i circa 4000 precari degli Irccs italiani. Il ministro Madia però non ha ancora avviato pratiche per la risoluzione di tale problematica».I ricercatori precari dell’Istituto chiedono quindi che la vertenza venga risolta subito con una serie di norme certe che prevedano la stabilizzazione dei rapporti di lavoro nella dirigenza e nel comparto sanitario e la previsione di risorse adeguate per garantire tale processo. «Il Decreto Legislativo Madia di recente approvazione – proseguono i sindacati – ha previsto un piano di stabilizzazione dei precari della Pubblica amministrazione che non risponde a tutte le esigenze dei precari del Pascale. La previsione di una proroga degli attuali rapporti di lavoro precari non può rappresentare la soluzione del problema la cui criticità ormai non può più attendere. Il rischio che tale situazione metta in crisi il mantenimento dell’eccellenza della ricerca in ambito sanitario e dell’offerta di cure innovative in Campania è assolutamente concreto in quanto a partire dal gennaio 2018 circa 300 lavoratori resteranno senza rapporto di lavoro».
Da qui la richiesta ai ministeri della Sanità e della P.A. di emanare in tempi rapidi circolari esplicative e interpretative sulle procedure da adottare per evitare la paralisi delle attività di ricerca e di assistenza negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e degli Istituti Zooprofilattici.

Fonte  Corriere della sera