A raccontare dei presunti abusi subiti dalla figlia minore, all’epoca dei fatti di soli 12 anni, compiuti dal nonno paterno, e’ stata la madre,una donna keniota ma residente in Italia da oltre 25 anni.Secondo il racconto della ragazza, nel 2015 – con la madre incarcere per traffico di droga e il padre marittimo – avrebbe subito abusi dal nonno, senza che la nonna presente in casa intervenisse.Dal carcere – dove la donna e’ rimasta quasi quattro anni – la
mamma a preso i fatti ha denunciato i due anziani e l’ex marito,reo secondo lei di non essere intervenuto in tempo. La donna ha raccontato tutto ieri nell’aula del tribunale di Torre
Annunziata (pm Andreana Ambrosino, presidente del collegio
Fernanda Iannone) dove si e’ svolta l’udienza del relativo
processo. Ha parlato della sua vita a Varcaturo (localita’ che si
trova nel comune di Giugliano) col marito, della separazione,
del successivo arresto per traffico internazionale di droga e
della decisione dell’ex marito di portare i due figli (il
maggiore, un maschio, ha un anno in piu’ della sorella) in
penisola Sorrentina a casa dei genitori, che avrebbero potuto
accudire i ragazzi quando lui non ci sarebbe stato per lavoro
perche’ imbarcato. E in queste assenze da casa si sarebbero
consumate, secondo quanto denunciato dalla donna di origine
keniota, le violenze sulla dodicenne nel 2015.