Strizza l’occhio alla storia dell’antica casata dei Medici il sartoriale dal tocco
‘afro-atlantico’ di Wales Bonner, marchio ospite dell’edizione
102 di Pitti Uomo, che porta in passerella a Palazzo Medici
Riccardi le collezioni uomo e donna per la primavera-estate
2023. In tutto sono 36 looks, che sfilano nel cortile del
Palazzo commissionato nel 1444 da Cosimo de’ Medici, scelto
dalla stilista Grace Wales Bonner dopo una lunga attivita’ di
scouting a Firenze. Una scelta non casuale, qui venivano accolte
le delegazioni di tutto il mondo, divenne simbolo di incontro
del mix di varie culture, lo stesso tema che la stilista vuol
celebrare con lo show. Non solo, in questo palazzo visse
Alessandro de’ Medici, detto il Moro per la sua carnagione
scura. Ecco che il ricordo di un membro di colore nella famiglia
Medici si fa sentire fortemente negli elementi del guardaroba di
Wales Bonner: camicie formali in sete semitrasparenti,
silhouette sartoriali minimal, giacche in suede con le borchie.
L’idea e’ quella di portare “l’ispirazione africana nel mondo del
lusso”, racconta Grace Wales Bonner. È una celebrazione
dell’artigianato, esibito attraverso abiti in macrame’ con
perline e gioielli artigianali, cristallo di rocca e perle di
vetro riciclate prodotte in Ghana.
Sfilano maglie tinte a mano e cotoni intrecciati realizzati
in Burkina Faso insieme a cappotti realizzati con disegni
jacquard di seta sviluppati appositamente a Parigi. Insomma la
stilista anglo-giamaicana vuole celebrare le tradizioni
manifatturiere di tutti i continenti. La collezione, racconta, e’
prodotta per la maggior parte in Italia anche se ci sono molte
collaborazioni con artigiani locali, quindi alcuni dettagli sono
realizzati in Spagna e Portogallo. Ai piedi sabot di pelle
zebrata o sandali in pelle di serpente, sono le nuove calzature
che debuttano nella linea. Di grande impatto l’allestimento: la
stilista infatti ha voluto collaborare con l’artista ghanese
Ibrahim Mahama che utilizza la trasformazione dei materiali per
esplorare i temi delle merci, della migrazione, della
globalizzazione e dello scambio economico. Mahama ha coperto il
pavimento e le mura degli spazi dello show con sacchi di juta
usati per trasportare il caffe’ . Stesso approccio anche per la
colonna sonora dello show: la direzione musicale e’ sviluppata
dal compositore James William Blades, e include un’installazione
sonora che ricorda la piazza di un mercato all’interno del
giardino del Palazzo.