”Per troppi anni abbiamo fatto finta che il problema non ci fosse, non abbiano dato gli strumenti ai nostri ragazzi affinche’ si potessero difendere, affinche’ potessero avere gli strumenti per vivere una sessualita’ in un contesto piu’ ampio e di rispetto. Il resto lo dobbiamo a internet che contribuisce a rendere il sesso esplicito una cosa normale”. Cosi’ don Maurizio Patriciello, parroco nel Parco Verde di Caivano (Napoli), noto per aver portato alla ribalta i temi delle cosiddetta ‘Terra dei Fuochi’ ma anche sacerdote impegnato sul terreno dei valori e dei giovani, commenta con l’ANSA la vicenda della ragazzina di 14 anni di Palma Campania minacciata per un video erotico.
”I nostri ragazzi – aggiunge – spesso non partono dal primo bacio, dal primo appuntamento, dalle emozioni che scaturiscono da un approccio tradizionale ma da ‘avvicinamenti’ violenti gia’ solo nel linguaggio. Ma noi adulti cosa abbiamo fatto? Che modelli abbiamo loro fatto vedere? Abbiamo mostrato loro l’amore per il quale vale la pena di vivere e di morire o, piuttosto, famiglie disgregate, disunite, con assenza di valori forti?”.
”Certo, questi ragazzi fanno spavento” dice don Maurizio ampliando il discorso e citando casi come quello della professoressa sfregiata. ”Occorre saper gestire bene il patrimonio di questi adolescenti, impegnarsi per dare una svolta ad un mondo che va alla deriva” evidenzia. E sottolinea: ”Con i nostri bambini, i nostri ragazzi dobbiamo recuperare molto, dobbiamo uscire da questa ubriacatura che ci ha fatto perdere di vista cio’ che conta veramente. ‘Educare e’ un’arte’, occorre ricordarlo e applicare questa indicazione” afferma il sacerdote. Che fare? ”Non ho ricette miracolose, ma di certo serve un’alleanza tra la famiglia – che abbiamo contribuito a distruggere in questi decenni – la scuola, la societa’ civile, la Chiesa. Nessuno si chiami fuori, nessuno dica ‘non e’ un problema mio”’ conclude don Maurizio