Inizia all’insegna dell’ottimismo e della solarità la Settimana della Moda milanese dedicata alle collezioni per la prossima primavera. Da Alberta Ferretti a Jil Sander, ecco che cosa è successo nella prima giornata della Milano Fashion Week
Che bello. Che gioia. Inizia bene la breve (ma intensissima) settimana di Milano Moda Donna dedicata alle collezioni Primavera/estete 2019. Inizia bene perché inizia col sorriso, quello che ci ha regalato la sfilata di Alberta Ferretti. A noi e alle modelle sulla catwalk.
Non capita molto spesso – non capita quasi mai, per la verità – di assistere a un fashion show che in passerella non mandi un plotone di donne annoiate o scontrose, imbronciate o sbuffanti. Se l’estetica imperante è quella dell’«incazzosità», e poco (o nullo) è lo spazio concesso a una bellezza serena e rassicurante, solare e aperta, la stilista decide di andare controcorrente, e di questo le siamo davvero grati, riconoscendole il ruolo di portabandiera di una ventata di positività che male di certo non fa al grigiore milanese.

Sembra ci siano i raggi dell’ultimo sole d’estate ad accarezzare i volti freschi e dalla pelle vellutata delle romantiche, giovani donne della stilista. I capelli naturali, un’idea appena di trucco. Sono quasi adolescenti, innocenti e persino ingenue, quelle che vestono con ricche ruches di pizzo San Gallo e alle quali bastano una T-shirt bianca e un giubbino di jeans per essere seducenti. Romantiche nelle nuance dei colori pastello, dal rosa al verde menta, concrete nei colori della terra. Bucoliche e sognatrici, sì. Ma hanno anche tutta l’apparenza di essere vere e concrete. E pure sexy, quando vogliono, come nelle ultime uscite in crochet black.
La colonna sonora non poteva essere più azzeccata: «le bionde trecce gli occhi azzurri e poi… ». Mancano giusto le calzette rosse ai piedi di Gigi e Bella Hadid, di Kendall Jenner e di Kaia Gerber: poker di regine della passerella alle quali è capace di rubare l’attenzione del pubblico solo l’accoppiata di Ferragni– Chiara e Valentina – in front row.

Fonte Vanity Fair.it