Braccianti in piazza a Napoli, ma con loro anche badanti e colf stranieri, “per protestare contro
la mancata regolarizzazione di molti migranti che lavorano nei
campi italiani senza permesso di soggiorno o regolare contratto
e che, per motivi burocratici, non rientreranno nel piano della
ministra Bellanova inserito nel decreto Rilancio”. La
manifestazione di piazza del Plebiscito e’ stata promossa
dall’Usb: “L’Usb Campania – afferma Vincenzo De Vincenzo della
Confederazione regionale – questa mattina ha simbolicamente
recapitato alle Prefetture italiane cesti di prodotti della
terra, quella terra sulla quale migliaia di braccianti si
spaccano la schiena ogni giorno per pochi spiccioli, con orari
massacranti, senza diritti, ne’ dignita’. Chiediamo alle
consumatrici e ai consumatori di attuare in contemporanea uno
sciopero della spesa: niente acquisti di frutta e verdura, in
segno di solidarieta’ con gli invisibili delle campagne e delle
periferie italiane. Uno sciopero dei lavoratori stranieri che
lottano anche per i braccianti italiani”.
A solidarizzare con i braccianti sono scesi in piazza anche
badanti e colf stranieri per ribadire la necessita’ di trovare
soluzioni tempestive ed evitare che la crisi economica possa
creare nuove poverta’ e lavoro nero.
“Il Decreto Rilancio – sottolinea il sindacato – ha precluso
agli invisibili il rilascio di un permesso di soggiorno per
emergenza, convertibile per attivita’ lavorativa, che consentisse
due atti basilari: l’iscrizione all’anagrafe e la scelta di un
medico di base. Pertanto il decreto Rilancio non consentira’ ai
braccianti, ne’ a tante altre categorie di invisibili e precari,
come ad esempio collaboratrici domestiche, badanti e baby
sitter, il diritto alla dignita'”.