Essere vaccinati non vorra’ dire poter togliere la mascherina: per riaprire in sicurezza e’ importante
continuare a tenere alta la guardia finche’ non sara’ raggiunta
l’immunita’ di gregge. “In attesa di quel momento l’alternativa
non e’ certamente restare chiusi: si tratta di sfruttare nel
migliore dei modi il vantaggio combinato della vaccinazione e
dell’estate”, osserva il virologo Francesco Broccolo,
dell’Universita’ di Milano Bicocca. “E’ importante – aggiunge –
non ripetere gli errori fatti nell’estate 2020″.
La mascherina non va tolta dopo essere stati vaccinati
“perche’ la vaccinazione non e’ efficace al 100% e, soprattutto,
non e’ riferita all’infezione ma alla malattia”. Essere vaccinati
significa infatti ridurre notevolmente il rischio di ammalarsi
di Covid-19, ma “non garantisce di non infettarsi, ne’ di non
poter trasmettere l’infezione”.
Se da domenica 18 aprile in Israele non sara’ piu’
obbligatorio indossare la mascherina all’aria aperta, “questo e’
possibile perche’ nel Paese e’ stato vaccinato il 65% della
popolazione con Pfizer, raggiungendo il 90% negli over 60.
Vedremo come andra’ , non e’ detto che sia corretto. Certamente –
osserva il virologo – non e’ una situazione confrontabile a
quella italiana, dove il 17% della popolazione ha fatto la prima
dose e il 7% la seconda, con 10,5 milioni di vaccini Pfizer
somministrati, 3 milioni di AstraZeneca, che blocca molto meno
l’infezione, e quasi un milione di Moderna”. Con questi numeri,
prosegue l’esperto, “non possiamo applicare la stessa regola: se
chi e’ stato vaccinato non indossa la mascherina ha comunque la
probabilita’ di infettarsi, anche se senza conseguenze, e di
trasmettere l’infezione”. L’importante, osserva, e’ evitare che
si ripeta quello che e’ avvenuto nell’estate 2020, quando il
virus circolava meno, ma la mancanza di un tracciamento e di un
contenimento adeguati ha fatto risalire la curva dell’epidemia.
Insegna molto anche l’esperienza del Cile, che ogni giorno
continua a vedere aumentare i nuovi casi con il 37% della
popolazione vaccinata. Tra le possibili cause, osserva Broccolo,
ci sono “la diffusione di ceppi di coronavirus piu’ virulenti dal
Brasile, l’aumento del numero di cileni che viaggiano nel Paese
e, soprattutto, la ridotta adesione alle distanze sociali dopo
il programma di vaccinazione ha dato alle persone un falso senso
di sicurezza. E’ ancora un esempio di come vaccinarsi non vuol
dire togliere la mascherina e non mantenere il distanziamento:
finche’ non si arriva a circa il 70% della popolazione vaccinata
togliere le mascherine significa vanificare l’effetto del
vaccino “.
Ha inoltre senso continuare a fare i test, soprattutto
considerando la circolazione delle varianti e il fatto che
alcuni vaccini non sono in grado di contrastarle. “Le varianti
complicano ulteriormente la situazione, considerando che non
possiamo togliere mascherina finche’ non sia vaccinato circa il
70% della popolazione: una percentuale che al ritmo attuale sara’
possibile raggiungere solo a fine anno”, osserva Broccolo. Anche
nel caso in cui si riuscisse a raggiungere il livello di 500.000
dosi al giorno, “l’immunita’ di gregge non si potra’ raggiungere
se non a fine agosto. Di conseguenza – conclude – in estate non
potra’ stare essere senza mascherina”.