Le strade sono fiumi di fango chetrascinano auto e alberi spezzati. Continua a piovere, il livello dell’acqua a salire e i fiumi a esondare, nemmeno i primi piani delle case sono più posti sicuri. E così i soccorritori si tuffano e si caricano in spalla gli anziani, i più restii ad andarsene, portandoli in salvo con l’indispensabile dentro un sacchetto di plastica stretto inmano.«Apochi giorni dall’anniversario della prima scossa del 2012, non esito a dire che siamo di fronte a un altro terremoto. L’Emilia-Romagna è
unaregione colpita ancoraunavolta, è feritamasi rialzerà», promette il presidente della Regione Stefano
Bonaccini.
MORTI E SFOLLATI
L’alluvione come un sisma, si contano
le vittime e si cerca riparo per
gli sfollati. Due giorni di acqua incessante
hanno portato la devastazione:
nove i morti, tra cuiuna donna
inghiottita dalla piena per 20
chilometri, gli evacuati sono 3.500
a Bologna, 5.000 a Faenza, nel tardo
pomeriggio di ieri il sindaco di
Ravenna ha dovuto emettere un
nuovo ordine per 14.000 persone
dopo le 6.000 di martedì. «Abbiamoeffettuato200
soccorsi enedobbiamo
fare ancora altrettanti. Bisogna
correre. Stiamo lavorando per
cercare di salvare tutte le persone»,
dice il prefetto della città Castrese
DeRosa.Leoperazionispessosono
complesse e, come sottolinea la
protezione civile, «possono mettere
a rischio i soccorritori». In50mila
sono senza luce in tutta la Regione,
dove sono allagati 24 Comuni,
21 fiumi sono esondati e 400 strade
sono interrotte: Cesena, con due
metri d’acqua nelle case, è invasa
dal Savio, il Sillaro è tracimato aRavenna,
il Savena e lo Zena a Bologna,
dove nella vicina Pianoro è
crollata una casa colonica travolta
da un masso staccatosi dalla montagna
e tre persone sono state portate
in salvo. A Riccione l’acqua ha
invaso anche il pronto soccorso
dell’ospedale,aFaenzaalcunezone
sono raggiungibili solo con la barca:
«L’emergenza non è terminata.
Continuiamo a essere in massima
allerta rossa, non dimentichiamolo
», è l’appello del sindaco
Massimo Isola. Forlì piange tre
morti, «è la pagina più nera che la
città abbia mai vissuto», esprime
il suo dolore il vicesindaco Daniele
Mezzacapo, mentre il primo
cittadino Gian Luca Zattini mette
in guardia dalle finte notizie allarmistiche,
«una di queste riguarda
l’apertura della diga e l’imminente
arrivo di un’onda di oltre un
metro e mezzo.