Pioniere in Campania di questa terapia, tra le poche strutture accreditate a livello europeo, inserite in Italia tra i centri di eccellenza ENETS (European Neuroendocrine Tumor Society) per la cura e lo studio dei tumori neuroendocrini, l’Istituto dei tumori di Napoli e’ tra i primi istituti di ricerca e l’unica struttura regionale di consolidata esperienza, in grado di offrire una terapia oncologica innovativa che sta rivoluzionando la cura del cancro a partire da una neoplasia rara, i Tumori Neuroendocrini (NET), ma che in futuro potra’ arricchire il ventaglio terapeutico di numerose tipologie di tumori, tra cui presto il carcinoma alla prostata. “I NET sono un gruppo eterogeneo di neoplasie che possono insorgere in molteplici distretti e organi diversi, con sintomi variabili, a volte silenti, che li rendono non facilmente identificabili – dichiara Salvatore Tafuto, direttore S.C. Sarcomi e Tumori Rari presso l’ Irccs-. Sono una patologia rara con un’incidenza di 4-6 casi ogni 100mila abitanti che corrispondono a circa 200 nuovi casi nella nostra regione, di
cui il 75%, pari a 130 nuove diagnosi, riguardano il tratto digerente”.
Per questo tipo di tumori una delle armi piu’ efficaci a
disposizione e’ proprio la terapia con radioligandi, seppur
finora accessibile per i tumori neuroendocrini ben
differenziati soltanto come seconda linea di trattamento. La
terapia con radioligandi e’ la nuova frontiera della medicina di
precisione in ambito medico-nucleare, in grado di “taggare” e
colpire insieme le cellule tumorali, distinguendole
selettivamente da quelle sane, senza danneggiarle. I
radioligandi sono killer di precisione capaci di individuare le
cellule tumorali piu’ nascoste, ovunque si trovino e di
annientarle una per una. I radioligandi sono composti da due
elementi: una molecola “ligando”, cioe’ un vettore in grado di
riconoscere e legarsi alle cellule tumorali che, nella fase
terapeutica, viene “agganciata” a un isotopo radioattivo
trasportato direttamente sulle cellule malate. Raggiunto il
bersaglio finale l’isotopo irradia selettivamente le cellule
tumorali, provocandone la morte.
Uno studio recente (NETTER-1) ha dimostrato che la terapia con
radioligandi e’ piu’ efficace rispetto ad altri trattamenti finora
disponibili, ma risultati ancora piu’ incoraggianti sono emersi
nello studio NETTER-2 che verra’ presentato a breve al congresso
della Societa’ americana di oncologia clinica (ASCO).
“Lo studio, il piu’ ampio mai realizzato, vede l’Italia capofila
a livello mondiale e il Pascale tra i primi istituti in termini
di arruolamento dei pazienti e di contributo a livello
internazionale – aggiunge Tafuto, che ha coordinato lo studio
NETTER-2 a livello nazionale -. I risultati sono davvero
entusiasmanti in termini di efficacia e tollerabilita’ con un
impatto molto favorevole sulla qualita’ di vita dei pazienti.
Risultati cosi’ eclatanti che cambieranno la pratica clinica,
spostando la terapia con radioligandi dalla seconda alla prima
linea di trattamento nei tumori neuroendocrini del tratto
gastrointestinale”.
In Campania il Pascale e l’Azienda Ospedaliera Universitaria
Federico II sono ad oggi i due soli centri autorizzati alla
somministrazione della terapia con radioligandi.
“Il Pascale e’ certamente un punto di riferimento per molti
pazienti del Sud, pur tuttavia assistiamo ancora , anche se in
maniera ridotta rispetto ad un recente passato, a una migrazione
sanitaria verso regioni dove i pazienti provenienti da altre
aree d’Italia vengono attratti da percorsi preferenziali. Un
fenomeno che si registra soprattutto per la fase diagnostica e
di stadiazione della malattia, momento che il paziente vive con
un senso di urgenza e che mal si concilia con i tempi di attesa
necessaria per le prestazioni in alcune strutture regionali –
continua l’esperto -. Nonostante cio’ , in virtu’ della grande e
riconosciuta esperienza dei centri campani, il paziente in
generale tende a effettuare in regione la terapia. In
particolare, il Pascale vanta una trentennale esperienza nel
campo della terapia radiorecettoriale. Una potenziale criticita’
resta comunque la carenza in Regione Campania del numero di
posti letto dedicati a quei pazienti che possono giovarsi della
terapia con radioligandi. I numeri sono ancora troppo bassi
rispetto alle strutture settentrionali e, pertanto, andrebbero
assolutamente ampliati”.
Fulcro della terapia con radioligandi e’ poi il team
multidisciplinare, gia’ istituito al Pascale, centro coordinatore
della Rete Oncologica Campana. Qui, soltanto dopo una
valutazione multispecialistica del caso clinico, definita
appunto multidisciplinare, che metta insieme competenze
specialistiche diverse ma necessarie, come l’oncologo, il medico
nucleare, il chirurgo, l’endocrinologo il radiologo
l’anatomopatologo, l’endoscopista ecc, viene assegnata la
terapia con radioligandi. In tal modo, evitando al paziente
stesso di recarsi dai singoli specialisti, si favorisce la
condivisione del percorso terapeutico e una terapia quanto piu’
adatta e personalizzata possibile.