A Cura di Valentina Busiello:

L’Unita’ Operativa Complessa di Odontostomatologia dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli ha come Direttore il Professore Umberto Esposito. Nell’ambito delle linee di attività del reparto, dopo aver approntato un nuovo protocollo anestesiologico con l’Unità Operativa Complessa di Anestesiologia e OTI, per i pazienti cerebrolesi e non collaboranti, è stato avviato dal 1999 il trattamento odontoiatrico dei pazienti cerebrolesi e non collaboranti in ipnosi farmaco- indotta . In virtù della attività svolta l’UO è stata riconosciuta dalla SIOH (Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap) Centro di riferimento in Italia Meridionale e , nel Febbraio 2001,ha ricevuto l’assegnazione del Premio Nazionale Sant’Apollonia come Vincitore del Bando di Concorso Nazionale su “Odontoiatria e Disabilità”. Oltre 3000 sono gli interventi effettuati a tutt’oggi in pazienti fragili affetti da disabilità, organizzati in regime di day hospital o ambulatoriale in coordinamento interdisciplinare tra le varie branche e documentati dalla casistica di reparto. Responsabile di tale linea di attività è la Dottoressa Paola Salerno, Coordinatrice Regionale della S.I.O.H. Società Italiana Odontoiatria per l’Handicap.

Abbiamo parlato con la Dottoressa Paola Salerno Responsabile di tale linea di attività del Reparto Odontostomatologia dell’Ospedale Cardarelli e Coordinatrice Regionale della S.I.O.H. Benvenuta Dottoressa, ci parla di questo importante impegno nato circa 20 anni fa qui all’Ospedale Cardarelli per i pazienti disabili, ma soprattutto ci illustra questo tema del mondo femminile disabile?

Ci occupiamo delle cure odontoiatriche nei pazienti disabili da oltre un ventennio. Da un punto di vista statistico- epidemiologico non c’è un riscontro di maggiore presenza nel mondo della disabilità di un genere rispetto ad un altro. Il nostro modus operandi pertanto, prevede nei pazienti di entrambe le categorie un approccio estremamente accogliente poichè lo spirito iniziale è quello naturalmente di valutare la collaborazione e la sinergia che riusciamo a creare con questi pazienti, per indurli a consentirci di poter lavorare eventualmente alla poltrona, riservando la camera operatoria solo a quelli che sono assolutamente non collaboranti. In assoluto il mondo della disabilità è uno spazio ricco e complesso, nel quale si impara a relazionarsi e a muoversi assecondando, molto spesso, quelle che sono le esigenze dei nostri pazienti. La sfera femminile della disabilità, ci porta a notare come nella maggior parte dei casi, le pazienti conservino in se, innato, il senso della femminilità, mostrando attenzione e cura della loro persona. Questo, a volte, ci aiuta a orientarci sul loro grado di collaborazione e sull’approccio da avere al momento della prima visita.
Dottoressa Salerno, lei è un Medico dall’occhio lungo?

Dopo tanti anni di esperienza con giovani e meno giovani affetti da disabilità, l’occhio lungo serve proprio a questo, ad individuare ed a capire di fronte a quale tipologia di paziente ci troviamo e in che modo dobbiamo relazionarci. Abbiamo puntato molto sull’accoglienza, tutto il personale afferente alla nostra U.O. è formato e ha competenze nella gestione dei pazienti disabili, frutto di esperienza consolidata negli anni e ha acquisito familiarità e destrezza a gestirli accompagnandoli in un percorso che va dall’ingresso in ambulatorio, alla prima visita, dall’effettuazione dei prelievi di sangue all’elettrocardiogramma o al tampone, che in quest’epoca di pandemia, viene effettuato prima dell’ingresso in Camera Operatoria o in Ambulatorio.

Dottoressa Salerno, parlando sempre delle pazienti donne con disabilita’ sulle problematiche Odontostomatologiche, quando arriva una paziente con disabilita’ ed è gravida, puo’ effettuare un’ operazione di Chirurgia Odontostomatologica?

In linea di massima nelle pazienti disabili gravide, si tende a rinviare un operazione Odontostomatologica al dopo gravidanza, per tutte quelle che possono essere le sottese complicazioni, che possono derivare da un atto chirurgico in una donna gravida. Quindi e’ preferibile che si rinvii l’Operazione Chirurgica?
Assolutamente. Si tampona con delle terapie farmacologiche necessarie in quel momento. Adottiamo lo stesso comportamento che attuiamo nelle pazienti gravide non disabili, nelle quali si preferisce evitare un trattamento Chirurgico in un periodo di gravidanza. Fanno eccezione quei casi quali un flemmone o una pulpite, che superato il quarto mese di gravidanza, sono urgenti e indifferibili e vanno trattati per evitare complicanze di maggiore gravità .
Dottoressa Salerno, posso dire in prima persona che qui’ all’Azienda Ospedaliera Cardarelli all’Unita’ Operativa di Odontostomatologia c’è un’ottima squadra di professionisti, una buona organizzazione di staff?

Certo. Se non si lavora in squadra, se non c’è una condivisione di intenti, sarebbe assolutamente impossibile ottenere dei buoni risultati.

Dottoressa Salerno, al vostro Reparto formate anche i giovani?

Tutti i giovani colleghi che hanno frequentato il nostro Reparto di Odontostomatologia, sono stati coinvolti e formati nell’approccio e nella gestione del paziente disabile. È stato proposto loro un modello comportamentale umano oltre che tecnico e sono stati Incoraggiati a gestire questo tipo di pazienti anche al di fuori delle mura della nostra struttura perlomeno per quanto riguarda le terapie più semplici rinviando quelle complesse alla struttura ospedaliera di riferimento.

Dottoressa, ci colpisce molto soprattutto questa idea dell’accoglienza, di far accomodare la paziente particolare, coccolarla, il saper trattare pazienti con disabilita’?

Prendiamo in considerazione tutti gli aspetti legati alla cura del paziente con disabilità e fragilità sanitaria, consapevoli delle difficoltà terapeutiche da affrontare. Come sempre nella vita, l’accoglienza è la carta di presentazione, ed è quella vincente in tutte le professioni che si vogliono svolgere. Il pazienti disabile è molto spesso sono disorientato da un ambiente nuovo, sconosciuto, da facce nuove , soprattutto in questo periodo tutte le mascherine che usiamo non ci semplificano per nessuna ragione il lavoro perché manca la componenete del sorriso. Per cui un primo concetto fondamentale naturalmente e’ accoglierli con un aspetto gradevole, modi gentili, voce bassa, frutto di doti naturali ma anche di tecniche che si acquisiscono con l’esperienza. E’ fondamentale metterli a proprio agio, facendoli sentire estremamente rassicurati, a volte giochiamo, cantiamo con loro, per distrarli da quella che è la procedura in atto senza farli sentire sotto pressione perché questo potrebbe generare delle crisi di assoluto panico. Naturalmente il tutto va accompagnato da una grande pazienza, se non la si possiede, allora non si puo’ pensare di fare questo tipo di lavoro.

Dottoressa Salerno lei gia’ insegna, o ha pensato mai di insegnare nelle Universita’ Italiane questa tecnica del modo di fare dell’accoglienza verso i pazienti con disabilita’. Formare i futuri giovani Medici in Odontostomatologia sulle patologie di pazienti affetti da disabilita’. Sarebbe bello trovare un Medico, una professionista come lei ad un corso Universitario. Cosa ne pensa?

C’è sul tavolo questo progetto, e sicuramente troveremo il tempo di realizzare la formazione sull’argomento affiancandoci a quelle Università che hanno già da tempo mostrato interesse e sensibiltà nei confronti di questo argomento e che hanno introdotto nelle materie dei corsi di laurea in odontostomatologia il trattamento delle patologie Odontostomatologiche nei pazienti affetti da disabilità. Lo scarso interesse mostrato in generale nei confronti del mondo della disabilita’ è purtroppo ancora un problema culturale che nasce da una non conoscenza dell’argomento. Entrare in questo mondo, significa conoscerne tutti gli aspetti variegati e multiformi che ne fanno parte. E’ un mondo ricco in tutti i sensi: di dolore, di preoccupazioni, di difficoltà anche nelle cose del semplice vivere quotidiano,ma è anche ricco di affettività, di amore e di gratitudine. Una volta una mamma mi chiese: <> Riuscire con il mio lavoro a risolvere almeno una parte dei loro problemi è un motivo di grande gratificazione professionale ed umana. E’ una missione naturale. “Finche’ non sei dentro questo mondo, non sai cosa ti perdi”. La mia gratitudine sono i miei pazienti, il mio lavoro che svolgo da sempre con amore, passione e dedizione.

Dottoressa Salerno, abbiamo sale dedicate ai pazienti con disabilita’, e soprattutto ci parla del suo impegno preso con la SIOH?

Per questi pazienti è stata prevista una sala operatorio dedicata. Una volta che entra nella nostra Unita’ Operativa il paziente ,prima dell’ingresso di camera operatoria, segue un rigido protocollo previsto dalle regole di sicurezza messe in atto contro il SARS-CoV2 dal prelievo al tampone, all’elettrocardiogramma, ecc. Faccio parte della SIOH Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap, una Società Scientifica, formata da Odontoiatri che si occupano e studiano i risvolti dell’Odontoiatria nelle persone con disabilità. I nostri pazienti spesso, sono felici quando sanno che devono venirsi a curare da noi. Svolgiamo da sempre in sinergia con tutta la nostra equipe Medica un lavoro ben scandito, fatto con dedizione, passione e senso del dovere.

Parliamo invece con il Professore, il Direttore Umberto Esposito dell’Unita’ Operativa Complessa di Odontostomatologia. Benvenuto e buon giorno Professore Esposito, questo reparto è un vero gioiello ubicato nel cuore del Cardarelli, questa grande citta’ Ospedaliera ricca di eccellenze, ci illustra questa specialita’ dei pazienti disabili che vengono trattati nel campo dell’Odontostomatologia in sinergia anche di un altro Reparto, quello della Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale?

Nella nostra Unita’ Operativa Complessa di Odontostomatologia, come le diceva la Dottoressa Salerno ci occupiamo di pazienti disabili, fragili, con bisogni speciali da oltre 20 anni. Parlando di pazienti con bisogni speciali, non mi riferisco soltanto a pazienti disabili, ma soprattutto ai vasculopatici, allergopatici, cardiopatici, oncologici, a tutta una fascia di pazienti che qui’ da noi trova una assistenza adeguata. Questi pazienti vengono trattati da noi in ambienti protetti. Questo reparto è nato per questo, ed è stato anche strutturato logisticamente per questo genere di attività conformandolo tenendo conto delle esigenze di questa fascia di pazienti. L’assistenza in particolare dei pazienti disabili, trova l’interprete maggiore nella Dottoressa Salerno, la quale si è dedicata a questa tipologia di pazienti, per i quali sono stati individuati dei protocolli interdisciplinari, interdipartimentali con le altre Unità Operative dell’Ospedale. In quest’ottica è nata l’ iniziativa molto bella ed importante con l’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia diretta dal Professore Claudio Santangelo che oltre ad essere un professionista di rilievo è soprattutto una persona ricca umanamente . L’approccio a questa particolare categoria di pazienti, parte senza dubbio in primis da una sensibilità individuale del medico, della persona che si dedica ai pazienti disabili. Credo fortemente in questo dono, una mission che nasce in qualcuno di noi, e che viene poi tramandata, trasferita ai giovani Medici nel futuro. Per questo cerchiamo di individuare , nell’ambito delle nostre Unità Operative delle persone particolarmente predisposte, che possano dedicarsi a questo compito, formandoli. Ad oggi è stata ulteriormente implementata la nostra casistica con le Sindromi rare, per le quali la nostra Azienda fa parte della rete Nazionale e per la quale la dottoressa Paola Salerno è consulente per la parte odontoiatrica. Ritengo sia un’ottima iniziativa, sempre in continua evoluzione, si cresce, si impara dalle esperienze, continuiamo a implementare le nostre risorse umane e tecnologiche all’interno dell’Unità Operativa, per cercare di offrire il meglio del nostro aiuto e sostegno ai pazienti disabili. Un argomento a cui tengo veramente tanto, è quello di riuscire ad implementare la formazione estendendola anche agli odontoiatri che lavorano sul territorio.

Professore Esposito, quindi parlando di Universita’, corsi di Laurea prettamente su questo settore di attivita’ verso i disabili, cosa ci dice in merito?

Molte Universita’ sono già attive su questo fronte e hanno , da tempo iniziato a divulgare la cultura della medicina e in particolare della odontoiatria dedicata ai pazienti disabili. Mi auguro di potere concorrere a implementare al massimo questo tipo di formazione per estenderlo alle future generazioni di giovani Medici. Vorrei che questo fosse un principio da seguire.

Sarebbe un bellissimo progetto per il futuro da seguire, l’ideale poiche’ abbiamo molti giovani che sono delle eccellenze in questo genere di attivita’, molti dei quali sono propensi, portati per questo genere di lavoro. Individuare magari attraverso futuri corsi Universitari specializzati giovani con predisposizione alla disabilita’?

Bisognerebbe individuare dei giovani attraverso dei corsi Universitari, anche Tirocini, stage, e quant’altro. E nel futuro c’è sul nostro tavolo un progetto sulla formazione che speriamo di poter realizzare.

Professore Esposito, parlando di nuove tecnologie nella sua Unita’ Operativa, ci parla di questi macchinari, poltrone comodissime di ultima generazione, e sull’argomento Odontostomatologico il tema della masticazione ?

Parlando della tecnologia soprattutto per i pazienti che vanno gestiti in sedazione farmaco-indotta, stiamo cercando di sviluppare dei protocolli per quanto riguarda la riabilitazione della funzione masticatoria di questi pazienti, che sono purtroppo anche mutilati da questo punto di vista, poiche’ spesso, hanno una grossa compromissione dell’organo della masticazione. Il fine è quello di sfruttare le nuove tecnologie per ridurre al massimo le sedute operatorie per cercare di ridare, non solo il sorriso, ma anche la funzione masticatoria. Parlo della possibilità di utilizzare lo scanner, le stampanti 3D, di potere effettuare il carico immediato, l’implantologia post-estrattiva immediata, tutte tecniche di riabilitazione che ci danno la possibilita’ di intervenire nel miglior modo possibile e con tempistiche ridotte, poiche’ questi pazienti non possono essere addormentati piu’ volte magari per prendere un’impronta o per la costruzione di una capsula, oppure per inserire un impianto o per avere la possibilita’ di protesizzarlo. Ridurre al massimo questi tempi operatori, ci consentirebbe di aggiungere l’importantissimo tassello della riabilitazione protesica ancora carente in questi già provati pazienti.

Professore Umberto Esposito, dobbiamo dire che questo Reparto di Odontostomatologia qui’ all’Ospedale Cardarelli e’ veramente un gioiello d’eccellenza, soprattutto sui tempi, la sua equipe e’ veramente velocissima nelle organizzazioni ma soprattutto c’è una buona e giusta severita’ sulle Norme di sicurezza, e’ vero?

Il protocollo che noi seguiamo sulla sicurezza è ,come è giusto che sia, molto rigido. Sono norme che valgono per tutti, non solo per i pazienti. Parlando di emergenza Sanitaria, e di SARS-CoV2, purtroppo i tempi di attesa sono lunghi e in questo la pandemia non ci ha aiutato naturalmente, rallentando e riducendo per cause di forza maggiore le nostre sedute operatorie- Speriamo in tempi migliori per potere riprendere a pieno regime la nostra attività.

Professore Esposito, approposito di Anestesisti, alla Unita’ Operativa Complessa di Odontostomatologia c’è l’Anestesia migliore di tutto l’Ospedale, ce lo conferma?

I colleghi anestesisti della nostra Azienda sono tutti di un alto profilo professionale in grado di gestire in sedazione pazienti che oltre alla patologia di base sono affetti nella maggior parte dei casi da patologie correlate (epilessia,cardiopatia ecc. ) Il lavoro di equipe è ancora una volta messo in risalto dal loro preziosissimo contributo. Dobbiamo moltissimo al loro operato.