A cura di Teresa Lucianelli

Sorrento. M’barka Ben Taleb con “Una Musica, Un Dio”, ha conquistato la platea, facendola danzare su ritmi, sonorità e linguaggi contaminati nel rispetto dell’armonia sovrana, nella splendida Cattedrale medioevale, onore e vanto della città, “capitale” peninsulare della Terra delle Sirene.

Insieme, la Taranta del Sud Italia, il Fazzani tunisino e la Dabka mediorientale, per mettere in una riuscita relazione che travalica ogni confine, le meravigliose radici comuni dei popoli.

Con lei, sul palco insieme a lei, in prima fila nell’ambizione progetto che riunisce nella pace e in un solo Dio, orientamenti religiosi diversi: Arcangelo Michele Caso al violoncello, Francesco Di Cristofaro ai fiati, Gianluca Mercurio alle percussioni, Gianluca Rovinello all’arpa, Raffaele Vitiello alle chitarre, Marta Carbone e Sara Musella cori.

Lo spettacolo rientra nella rassegna di successo “IncantiAmoci a Sorrento”, alla sua terza edizione, dedicata “alla musica, alla prosa e al canto di qualità e di sentimento”. Prossimi appuntamenti nella Chiesa dell’Addolorata, il 4 gennaio con Diego Sommaripa in “Leggende napulitane” e la sera dell’Epifania, 6 gennaio, Basilica di Sant’Antonino: Fiorenza Calogero in “Ex voto”, rielaborazione suoni del chitarrista e compositore Marcello Vitale. L’organizzazione è dell’Amministrazione comunale di Sorrento, sindaco avv. Massimo Coppola, con la fondamentale collaborazione di Musiciens per la Direzione artistica di Salvatore Piedimonte; l’operatività del Gruppo Sassi, “Sorrentoplaytivu”, “EnergiaOra” ed “Eduardo”. Ne risulta una programmazione di alta qualità con testi proposti in anteprima e innovativi, mirati a divulgare la conoscenza e la promozione dell’arte e della bellezza in un attento percorso che parte e arriva a Napoli “città dove tutte le correnti culturali, hanno trovato terreno fertile per svilupparsi”, complici l’arte, le tradizioni, la territorialità, la magia, la storia, le leggende e, ovviamente, prima protagonista la cultura.

Da Tozeur e Yewi, a Festa dei santi, Ex voto, Ninna Nanna. Missa Luba “Sanctus”, Evenu Shalom Alejem, Shalom aleijem, Ziara, Tania Kassis – Islamo-Christian Ave Maria (Caccini). Scroscianti applausi, ovazione finale, e richiesta di bis a gran voce, concesso con Amra. Di grande impatto l’interpretazione in una magica versione arabeggiante, di Madonna delle grazie.

È emersa con evidenza la maturità di una sperimentazione musicale che brilla in un ricco unicum mediterraneo, e allo stesso tempo spazia all’interno del personale e colto orizzonte espressivo, offrendo un risultato di gran pregio, strumento per demolire i muri dell’ottusità che segregano la fede e ampliare gli orizzonti.

“La musica è una lingua universale, senza frontiere, senza confini” ha detto la cantante percussionista magrebina, nella sua introduzione allo spettacolo nel quale è riuscita ancora una volta a trascinare gli spettatori, assolutamente conquistati, in un intenso vortice sonoro, affascinati sapientemente da un’accurata contaminazione, ambito frutto di  sperimentazioni differenti musicali.

“La musica non ha confini. Veniamo dallo stesso Dio: musulmani, cristiani, arabi. – ha ricordato ancora una volta M’barka Ben Taleb a Sorrento – Soltanto la mancanza di conoscenza permette la costruzione dei muri dell’odio, dell’indifferenza e della paura. Il mio canto, anche di testi sacri, vuole servire ad abolire le differenze”.

Ricordiamo che M’Barka ha intrecciato collaborazioni di rilievo con importanti artisti in ambito musicale, come Enzo Avitabile, Eugenio Bennato – che l’ha coinvolta per inserire la lingua araba nel gruppo, e così è nata Che Mediterraneo sia, tuttora sigla di Onda Blu su Rai Uno. Tony Esposito, Enzo Gragnaniello, James Senese ecc.. È approdata alla difficile scelta d’intraprendere la carriera di solista nel 2005, portando avanti la sua importante mission artistica, cioè Una Musica, un Dio.

Alta qualità anche in ambito cinematografico: otto film, tra i quali “La stanza dello scirocco” con Giancarlo Giannini che l’ha condotta a vincere un disco d’argento; “Gigolo’ per caso – Fading Gigolo” al fianco di Woody Allen, Sharon Stone, Vanessa Paradis; “Passione”, per il quale le è stato attribuito il Gladiatore d’Oro nel 2011, regía di John Turturro e sceneggiatura di Federico Vacalebre; il lungometraggio “Toto’ Sapore e la magica storia della pizza” con i fratelli Bennato.

Giunta in Italia appena maggiorenne con la famiglia, circa quarant’anni fa, della sua identità tunisina conserva la forza volitiva, ma si esprime in assoluta libertà, cantando in arabo, ebraico, francese, italiano, napoletano. Nel suo particolare progetto musicale di grande valenza e originalità presenta, riarrangiati e rivisti secondo Ben Taleb, i canti delle tre religioni monoteiste contaminati con professionalità, impegno e passione. Scopo primario: porre in relazione le radici comuni di popoli diversi.

Una commistione tra più linguaggi, con la quale genera una musica ribelle e incisiva, accosta tradizioni differenti, porgendo alla platea uno spettacolo che travalica confini e limiti.