Ma quale boom in Campania. L’assalto agli sportelli non c’è stato il.clamoroso flop né a Napoli ne nelle altre province. Il reddito di cittadinanza ha fatto flop. In molti hanno scelto il sommerso, il lavoro effettivo resta una chimera. Delle 960mila domande accolte fino agli inizi di settembre in Italia, secondo dati Inps, 578.938 sono le richieste pervenute dalle regioni del Sud Italia (60,3%). La Campania ha fame di questa forma di sostegno. È la prima al Sud, seguita dalla Sicilia. Il sostegno medio per la pensione di cittadinanza è pari a 239 euro, quello del reddito di cittadinanza 582 euro. Ma in Campania, come in Sicilia, del lavoro nemmeno l’ombra. La posizione della UIL. Camilla lovino, segretario regionale Uil Campania con delega alle Politiche attive, ricorda che ad oggi, secondo i dati Inps, in Campania le richieste ammontano a più di 250 mila domande, quasi 200 mila quelle accolte. «Anche la pensione di cittadinanza ha avuto le sue richieste con più di 15 mila domande accolte. Le province di Napoli e di Caserta, essendo le più popolate risultano essere anche le più bisognose. Il reddito di cittadinanza misura ancora una volta un divario palese, profondo, tra Nord e Sud, perché del quasi un milione e mezzo di domande presentate su tutto il territorio nazionale, il 60% di richieste proviene unicamente dal Mezzogiorno. D’altronde non è una novità per i nostri territori visti gli alti i tassi di povertà e di disoccupazione». Ma quale tipo di sostegno e beneficio hanno ricevuto concretamente le famiglie da questa misura? «Il sostegno in effetti entra come un ‘azione ed un beneficio concreto nella vita delle persone, che possono pagare bollette, acquistare beni di prima necessità, pagare il fìtto o il mutuo di casa e cosi via. In media le famiglie che si sono viste accolte le domande hanno ricevuto sui 500 euro col reddito di cittadinanza, con la pensione di cittadinanza, invece, circa 200 euro. Il fatto – aggiunge lovino – è che, seppur condividiamo la misura, questa forma di reddito è la panacea istantanea ad una “malattìa ” di cui non si vuoi trovare la cura definitiva. La vera e annosa malattia del Mezzogiorno resta la mancanza di investimenti che abbiano effetti a lungo termine e che generino posti di lavoro, premesse essenziali per la crescita individuale di una persona e collettiva. Una cosa è lavorare in un ‘azienda, avere un ‘identità, un obiettivo, uno stipendio regolare e poter fare pro- getti di vita e un ‘altra, invece, è avere il reddito di cittadinanza. Per quanto può durare? Non ci dimentichiamo che i ragazzi continuano ad emigrare e chi resta, spesso e volentieri, è costretto ad accettare condizioni pessime contrattuali, di diritti, di salario e di dignità in Campania, così come nel resto del Sud