“Secondo gli ultimi dati UNESCO, provenienti da indagini condotte in paesi industrializzati, la
percentuale di minorenni che ha sperimentato cyberbullismo varia
tra il 5% e il 20% della popolazione minorile, con conseguenze
psicofisiche che vanno dal mal di testa ai dolori allo stomaco
e/o che si manifestano con mancanza di appetito o disturbi del
sonno”. E’ quanto si legge in un comunicato di Unicef Italia.
“Domani ricorre la Giornata nazionale contro il bullismo e il
cyberbullismo, a seguito di un anno in cui i bambini e giovani,
a causa della pandemia da COVID-19, hanno trascorso online un
numero elevato di ore per continuare a studiare e socializzare”
– ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.
“Abbiamo realizzato la guida “Genitori e il Fattore Protettivo –
prevenire il cyberbullismo”, in collaborazione con lo Studio di
psicologia del ciclo di vita – P.I.N.S./Pensare Insieme Sentire,
– per parlare di questo fenomeno in famiglia, perche’ riteniamo
importante che i genitori imparino a riconoscere i segnali di
pericolo e quindi essere attenti a eventuali cambiamenti di
umore o del comportamento dei propri figli – prosegue Pace -.
Attraverso questo strumento pero’ vogliamo raccomandare anche di
non demonizzare i nuovi media e rassicurare sul fatto che
parlarne con una persona di fiducia significa poter essere
tutelati e intervenire tempestivamente a difesa del rispetto
della propria persona e della propria salute fisica e mentale”.
“Coloro che hanno sperimentato episodi di
bullismo/cyberbullismo hanno inoltre maggiori probabilita’ di
sviluppare difficolta’ relazionali, di sentirsi depressi, soli,
ansiosi, di avere scarsa autostima o sperimentare pensieri
suicidi – si legge ancora nella nota di Unicef Italia -.
L’aumento del cyberbullismo riflette la rapida espansione
dell’accesso di bambini e ragazzi ad internet: nel 2017 circa il
70% della popolazione mondiale tra i 15 e i 24 anni risultava
connessa ad internet e dai dati provenienti da 7 Paesi europei,
la percentuale di bambini e adolescenti tra gli 11 e i 16 anni
esposti a cyberbullismo e’ aumentata tra il 2010 e il 2014
passando dal 7% al 12%”
Tra i suggerimenti per i genitori, una proposta di 6 regole
base da istituire in famiglia: non condividere nomi utente o
password; non fornire informazioni personali in profili, chat
room e altri forum; astenersi dall’inviare foto personali o
inappropriate di se’ ; non rispondere a messaggi minacciosi e
informare immediatamente un adulto; spegnere il proprio
dispositivo se viene visualizzato un messaggio minaccioso; non
cancellare eventuali tracce sui social o nelle chat.