E’ il momento d’oro dei cuochi-imprenditori. Parola di Gambero Rosso che ha presentato stasera a Roma la guida “Ristoranti d’Italia 2019′. Al vertice dei riconoscimenti delle ambite “Tre Forchette” si conferma, dopo l’approdo sul trono lo scorso anno, l’abruzzese Niko Romito con 96 punti. Subito incalzato, a un punto di distanza, da un
terzetto da capogiro: Massimiliano Alajmo de Le Calandre a Rubano (Padova); Massimo Bottura dell’Osteria Francescana a Modena; Heinz Beck de la Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri. ”Sperimentazione, ricerca, laboratorio delle idee. Solo così si costruisce il nuovo e si acquista identità. questo il sottile filo rosso – hanno detto i curatori – che attraversa la migliore ristorazione italiana”. Una realtà quanto mai sfaccettata e varia che spazia dai cuochi-imprenditori, come Romito e Alajmo, ai grandi “solisti” come Riccardo Camanini, new entry con il suo Lido 84 di Gardone Riviera nel novero delle Tre Forchette, e a solide famiglie: Iaccarino, Santini, Portinari, altra new entry
nell’Olimpo con la Peca di Lonigo. Tutti impegnati, fra l’altro, a diversificare e moltiplicare l’offerta (bistrot, neo osterie, wine bar, ecc.) per democratizzare la qualità, per educare al buono e sano un pubblico sempre più vasto.
In totale sono 38 Tre Forchette che compongono la squadra dei migliori ristoranti d’Italia. Ad arricchire il panorama italiano il premio “Novità dell’anno” Casa Rapisarda di Alessandro Rapisarda a Numana (Ancona); “Ristoratore dell’anno” a Nuccia De Angelis di D.one Ristorante Diffuso a Roseto degli Abruzzi (Teramo); Miglior comunicazione digitale: Moreno Cedroni de La Madonnina del Pescatore a Senigallia (Amcona); Miglior servizio
di sala: Il Faro di Capo d’Orso di Maiori (Salerno); Miglior servizio di sala in albergo: George’s del Grand Hotel Parker’s a Napoli. Tutti meritevoli di rating d’eccellenza, come sottolinea il presidente Paolo Cuccia: “Gambero Rosso è riconosciuto a livello globale come marchio di garanzia delle eccellenze italiane”.