Introdurre “criteri di premialita'” per gli atenei che attivano corsi di laurea specifici sul fenomeno della “violenza di genere”. E’ la proposta dell’ Universita’ Federico II presentata alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, illustrata da Caterina Arcidiacono, coordinatrice del Master in mediazione e negoziazione familiare istituzionale. La proposta prevede criteri premiali per i corsi di laurea che dedicano crediti specifici per moduli, corsi e laboratori il cui obiettivo e’ il contrasto delle “discriminazioni di genere” e la promozione della parita’ dei diritti uomo-donna, e criteri di premialita’ per progetti degli studenti che, in base ai bandi di ateneo, promuovano iniziative e interventi tesi al contrasto delle “discriminazioni di genere” ed alla promozione della parita’ uomo-donna. Nella bozza di proposta preliminare viene evidenziato che “manca nella formazione di base la conoscenza dei diritti sanciti dalle leggi in materia di salute anche psicofisica e di quelli che garantiscono l’equita’ nelle relazioni uomo-donna”. Da qui l’idea di introdurre dei moduli di didattica che affrontino queste tematiche all’interno di corsi di laurea che abbracciano le discipline delle Scienze umane, giuridiche, economiche, sociali, pedagogiche, psicologiche e delle Scienze di base. Come ulteriori misure si propone di prevedere iniziative con le associazioni studentesche, workshop esperienziali rivolti agli studenti, borse di studio ‘premiali’ da attivare nella compensazione di “squilibri di genere” nell’accesso a dottorati di ambito Stem e cioe’ Science, technology, engineering and Mathematics.