Poesia, tradizione e ricerca musicale in scena all’AvaNposto Numero Zero. Martedì 3 aprile alle ore 21.00, torna ad esibirsi sul palco del teatro di Via Sedile di Porto Eugenio Bennato in una tappa del suo tour «Qualcuno sulla Terra»; un concerto di canzoni inedite sulla natività insieme con “Le Voci del Sud” l’ensemble canora composta da Letizia D’Angelo (soprano), Daniela Dentato (mezzosoprano), Laura Cuomo (contralto), Francesco Luongo (tenore), Angelo Plaitano (baritono) e Edoardo Cartolano (basso). Uno spettacolo diviso in due momenti distinti dedicati rispettivamente alla Creazione e all’Accoglienza, in cui ogni brano contribuisce allo sviluppo narrativo, tramite una formula compositiva che si ricollega alla struttura popolare del “canto cumulativo”, una tecnica in base alla quale ogni strofa si dilata man mano, per contenere tutte le precedenti. A cominciare dalle canzoni “L’amore che muove la Luna” e “Fiat Lux” l’una richiamo alla Genesi, l’alta alla sua favola poetica; dalla scintilla primigenia da cui sono scaturiti luce, movimento e soprattutto bellezza, valore assoluto e indefinibile che supera la ragione e gli sbandamenti dell’umanità, al racconto dell’umanità che, all’alba della civiltà, si guarda intorno e prende coscienza della grandezza e della perfezione dell’Universo e niente, più della Luna, possiede e conserva un più incontaminato segno di bellezza. Il pezzo “L’Arca di Noè” propone una riflessione sul genere umano e la responsabilità che deriva dal suo incontrastato dominio sugli altri esseri viventi. La narrazione prosegue con uno sguardo sul presente e sulla svolta epocale rappresenta dalla Primavera Araba che ha visto, per la prima volta, l’irruzione della volontà giovanile capace di scalzare pacificamente, alla parola d’ordine “Kifaya!” ovvero “Basta!” un potere che sembrava inamovibile; pur con tante incertezze e contraddizioni, è la trasposizione attualizzata della leggenda biblica del piccolo Davide che sconfigge il gigante Golìa. La forza dell’umanità è la sua ragione; così inizia il suo cammino e questo è anche il tema del brano corale dal titolo “Non c’è ragione”. La ballata finale dal titolo “Qualcuno sulla Terra” ripropone i temi attraversati e, in particolare, la responsabilità di ciascuno di fronte alla Storia fatta di guerre e incertezze.