Il caro prezzi si abbatte sul turismo. Secondo le rilevazioni di Demoskopika, , l’incremento dell’inflazione nel settore – calcolata superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto a quella dell’indice generale Istat – genererebbe rincari pari a 3,9 miliardi della spesa turistica di italiani e stranieri che hanno scelto di trascorrere una vacanza nei mesi estivi nelle localita’ italiane. A pesare prioritariamente alcune voci con in testa, per inflazione tendenziale al giugno del 2023 rispetto allo stesso mese 2022, il trasporto aereo (+23,5%), i pacchetti vacanza (+17,7%) e i servizi di alloggio (+12,8%). E, inoltre, a giugno dell’anno in corso, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo, fa registrare incrementi su base annua per l’Italia nella maggior parte delle voci del paniere considerato superiori ai principali competitor come Francia,
Grecia e Spagna.
Sul versante territoriale, anche se tutte le regioni sono
colpite, sono cinque i sistemi turistici regionali che
presentano un incremento dell’inflazione acquisita turistica
superiore alla media italiana: Lazio (+9,5%), Lombardia (9,2%),
Toscana (9,1%), Molise (9,1%) e Campania (9%) con un rincaro
cumulato di 1,6 miliardi di euro, pari a oltre il 40% sulla
quota complessiva della spesa turistica imputabile alla crescita
dei prezzi.
“Questi dati – dice la ministra del Turismo Daniela Santanche’
– non ci devono spingere ad agire in maniera istintiva. È
compito del ministero del Turismo analizzare le cause per dare
una ricetta corretta; l’aumento dei prezzi e’ come una febbre: e’
un sintomo, ma non e’ la causa, e in un momento come questo –
dove il turismo, anche secondo l’Fmi, e’ traino per l’economia
nazionale – abbiamo il dovere di procedere con cautela e dare
risposte che siano strutturali e non emergenziali”. E aggiunge:
“Il governo si e’ prontamente attivato, anche attraverso
un’azione sinergica dei ministeri, e nel mese di giugno abbiamo
assistito a una decelerazione dell’inflazione. Questo ci indica
che bisogna insistere sulla rotta tracciata, portando avanti
questa grande campagna contro l’inflazione, passata attraverso
misure come i due tagli del cuneo fiscale che hanno riguardato
principalmente i salari piu’ bassi; senza dimenticare la social
card che ha apportato un sostanziale aiuto alle famiglie piu’
bisognose”.
“Stiamo assistendo, quasi inermi – spiega il presidente di
Demoskopika, Raffaele Rio – alle evidenti ripercussioni della
frenesia post pandemica caratterizzata da un’impennata dei
prezzi del trasporto aereo, dal caro energia, della crescita dei
listini dei carburanti e da prenotazioni incontrollate che hanno
provocato un aumento generalizzato dei prezzi nel comparto
turistico. E al danno si aggiunge la beffa poiche’ la spirale
inflazionistica riguarda principalmente i voli domestici e i
pacchetti turistici nazionali. L’appeal del made in Italy –
conclude Raffaele Rio – va tutelata a partire dal mercato
autoctono che rappresenta, bene non dimenticarlo, la meta’ del
successo turistico del Belpaese. Fronteggiare le criticita’ a
muso duro, dunque, per non sprecare l’opportunita’ di una forte
ripresa dei flussi turistici nel nostro paese”.
Gia’ ieri Federalberghi pubblicando l’indagine sui dati estivi
aveva lanciato l’allarme caro prezzi. “Cio’ che colpisce – aveva
spiegato Bocca – e’ il 41% di italiani che non fara’ vacanza,
principalmente per motivi economici. Ma anche tra coloro che
partiranno, un buon 45% cerchera’ di contenere le spese. Questo e’
il segnale chiaro di un disagio”.