Una libera strada alla musica, per reagire e ‘contrattaccare’, tornare al futuro e guardare al mondo, aggiustando casomai la mira, di tanto in tanto. E’ un
percorso che va in tutte le direzioni della creativita’ in note,
quello scelto da Elisa per il suo ritorno in scena con il nuovo
album, doppio, tra italiano e inglese, ‘Ritorno al futuro/Back
to the future’. Un foglio bianco con il nome di Elisa al centro
e un’infinita’ di frecce, che da li’ partono e rimandano a tutte
le direzioni: vanno avanti e strizzano l’occhio a quello che e’
rimasto indietro. E poi cantando anche con Jovanotti, Elodie,
Rkomi, Giorgia e Rochelle. Tante anime, per un solo album, anzi
due.
“Nessuna di queste anime e’ stata mai messa nell’angolino – ha
raccontato la voce di Monfalcone – ma ci sono stati momenti,
fino ad oggi, in cui prediligerne una piuttosto che un’altra.
Spesso ho scelto per i miei lavori una fotografia che ormai
avevo in testa, a favore di album che andasse in una direzione
lineare. A volte ho cercato di plasmare un pensiero artistico e
incanalarlo, per evitare che mi portasse altrove. Questa volta,
invece, la scelta a monte era proprio quella di abbracciare
tutti gli istinti e le direzioni diverse che sarebbero arrivate.
Sono stata rigida solo sulla qualita’ della canzone. Per il
resto, a briglia sciolta”. Tante anime, quelle di Elisa, che
torneranno anche in tour, con un progetto speciale che sara’
annunciato a breve e con tematica ambientale.
Venticinque, le tracce (piu’ due nella versione digitale
dell’album), tutte inedite e interpretate in una moltitudine di
mondi sonori che vanno dai brani a piu’ voci alle partecipazioni
di colleghi (si veda al capitolo Calcutta, Venerus e tanti
altri), passando per le produzioni piu’ diverse e un album votato
alla collettivita’ , in tempi di pandemia e isolamenti. “Ho
cercato di far somigliare l’album piu’ ad una playlist che ad un
disco concept – ha detto Elisa – perche’ dopo i due anni che
abbiamo passato, quello di fare un lavoro di ‘sfogo’,
estroverso, era una necessita’ . Questo e’ il mio album di reazione
a tutto quello che abbiamo vissuto. Ad una situazione
straordinaria dovevo rispondere con una reazione di pari
impatto, per la quale mi sono sforzata al cubo”.
Stessa liberta’ , alla produzione (Shablo, Dardust, Mace,
Stevie Aiello e tanti altri). “Nemmeno qui mi sono data limiti –
ha spiegato Elisa – andando fino in fondo nella scelta di tutti
questi generi. Una volta individuate le strade, non potevo dare
limiti. Ne sarebbe uscito un esperimento monco”. Al centro di
tutto, temi importanti ai quali le frecce di cui sopra, alla
fine del viaggio, riconducono. Fotografie del mondo attorno ad
Elisa e attorno a tutti: l’ambiente e la necessita’ di
cambiamenti radicali per preservarlo, il desiderio di un mondo
meno frenetico e “l’esigenza di una rivoluzione umana guidata da
valori non materiali”. Un doppio album lasciato libero di
andare, scolasticamente montessoriano, per apprendere
sperimentando attraverso strade nuove, scottarsi magari un po’,
ma imparare.