Un mese per allontanare definitivamente lo spettro dell’obbligo vaccinale. Nelle quattro
settimane in cui il mondo del lavoro si preparera’ all’estensione
pressoche’ totale del Green pass, l’evoluzione della campagna
vaccinale e quella della curva dei contagi saranno determinanti
nel condizionare la strategia del Governo contro il Covid. Il
commissariato per l’emergenza Figliuolo spera di continuare a
vedere aumentare il trend delle vaccinazioni per arrivare il
prima possibile al 90% della popolazione immunizzata che, almeno
a livello teorico, viene considerata una soglia di tranquillita’ .
Nel frattempo si seguiranno con attenzione gli effetti del
ritorno a scuola, una delle cartine di tornasole utilizzate per
valutare le misure sulle capienze di stadi, palazzetti, teatri,
cinema e sulle riaperture delle discoteche. Ancora e’ presto per
dirlo con certezza, ma in ambienti governativi si respira
ottimismo: le misure messe in campo “sono idonee” a scongiurare
l’obbligo del vaccino.
Domani e’ attesa la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del
decreto con cui il Green pass diventera’ obbligatorio dal 15
ottobre per una platea di circa 23 milioni di lavoratori,
inclusi volontari, tirocinanti e stagisti. Per applicare gli
otto articoli saranno poi fondamentali le linee guida, su cui
stanno lavorando Palazzo Chigi e i vari ministeri interessati.
Sono state definite infondate le voci di una deroga all’obbligo
di avere il certificato digitale per i magistrati nei palazzi di
giustizia, dove invece secondo il decreto potranno accedere
senza gli avvocati, i consulenti, i periti e altre parti del
processo. Sempre sul fronte giustizia, si registra la protesta
delle toghe onorarie, che sottolineano di essere “gli unici
lavoratori per i quali e’ previsto ‘il licenziamento'” poiche’ ,
spiegano “non esiste ancora una norma che preveda anche per
questi lavoratori la graduazione delle sanzioni disciplinari”
come per i magistrati ordinari.
Lo scenario sara’ piu’ chiaro con le linee guida, valide solo
per il settore pubblico. Nel privato l’adeguamento ai controlli
si annuncia piu’ agevole nelle grandi aziende, molte delle quali
stanno integrando la verifica del certificato ai lettori
digitali dei tornelli. Piccole e medie imprese potrebbero fare
ricorso alla stessa applicazione ‘VerifiCa19′ utilizzata in quei
settori dove il Green pass e’ obbligatorio dall’inizio del mese,
treni, aerei, scuole, ristoranti e mense. Le aziende con meno di
15 dipendenti attendono poi una disciplina per le sostituzioni
temporanee dei lavoratori privi di Green pass. Non e’ escluso che
nelle prossime ore si svolga una riunione tecnica sui protocolli
di sicurezza sui posti di lavoro. Mentre i sindacati continuano
a chiedere tamponi gratis, e’ attesa giovedi’ l’omologazione dei
test salivari, una soluzione meno invasiva per ottenere il
certificato vaccinale.
Intanto domani il commissario per l’emergenza Francesco
Figliuolo si rechera’ in Veneto, una delle regioni trascinanti
nella campagna vaccinale e poi in Sicilia, una delle poche sotto
la soglia del 70%, insieme a Valle d’Aosta, Calabria e Provincia
autonoma di Bolzano. La speranza del commissario e’ che continui
il trend che ha visto aumentare fra il 20 e il 40% le
prenotazioni di dosi nella settimana dell’approvazione del Green
pass, quintuplicate addirittura fra i cinquantenni in Friuli
Venezia Giulia. Altri indici significativi sono quelli che
raccogliera’ da domani il ministero della Salute: come l’anno
scorso, ogni settimana le scuole forniranno al portale Sidi dati
aggiornati per la rilevazione dell’andamento dei contagi nella
popolazione scolastica.
Quella curva sara’ studiata con attenzione dal Cts chiamato a
esprimersi, come ha detto giovedi’ il ministro della Salute,
Roberto Speranza, entro il 30 settembre sui protocolli per
cinema, teatri e stadi, la cui capienza ora e’ al 50%. Si profila
un’aumento graduale, dopo l’appello del ministro della Cultura,
Dario Franceschini, l’ha auspicata anche il leader M5s Giuseppe
Conte. Sara’ “all’80%” si sbilancia oggi il ministro del Turismo
Massimo Garavaglia, secondo cui invece “non c’entra niente il
Cts, l’80% va in Consiglio dei ministri. Abbiamo gia’ pronte le
norme, mi auguro che a breve si possa fare il decreto”. Sperano
anche i gestori delle discoteche, ma difficilmente saranno
accontentati a ottobre.