Il numero di persone contagiate dal virus e’ in veloce aumento e spaventa. Nelle ultime 24 ore i
positivi ai test sono passati da 4.259 a 5.057, e il tasso di
positivita’ e’ del 2,3%, in sensibile aumento rispetto all’1,8% di
ieri, secondo i dati del ministero della Salute. Le regioni che
soffrono di piu’ , secondo i dati della Fondazione Gimbe, sono la
Calabria, con il 6% dei posti letto occupati in area medica e il
3% in intensiva; la Campania con il 5 e il 2%; la Sicilia con il
5 e il 3%; la Basilicata con il 5% in area medica e 0% in
terapia intensiva; la Sardegna con il 4% e l’1%. Ma si tratta
di percentuali che, almeno per il momento, non portano ad un
cambiamento del ‘colore’ delle regioni piu’ colpite perche’ questo
avverra’ in un ‘mix’ tra i nuovi parametri emersi oggi dalla
cabina di regia a Palazzo Chigi che lasciano a 50 per 100mila
abitanti l’incidenza per passare dalla zona bianca alla zona
gialla e fissano per l’ingresso in zona gialla la soglia al 10%
per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni.
Secondo la fotografia dell’andamento epidemiologico di Gimbe
la settimana 14-20 luglio, rispetto alla precedente, mostra un
incremento del 115,7% di nuove infezioni, cioe’ 19.390 rispetto a
8.989. Questa impennata di nuovi casi va di pari passo a
un’inversione di tendenza sul fronte ospedaliero”: I ricoveri
con sintomi sono stati 1.194 rispetto a 1.128, pari a +5,9, e le
terapie intensive 165 rispetto a 157, pari a +5,1%. Crescono
dopo mesi di decremento i casi positivi (49.310 rispetto a
40.649) mentre sono ancora in calo i decessi (76 rispetto a 104,
pari a -26,9%).
Inoltre, stando ai numeri forniti oggi dal Ministero della
Salute, in Italia restano 158 i pazienti ricoverati in terapia
intensiva per Covid, nel saldo tra entrate e uscite. Gli
ingressi giornalieri sono 12 (ieri 9). I ricoverati con sintomi
nei reparti ordinari sono 1.234, 38 in piu’ rispetto a ieri.
I tamponi molecolari e antigenici sono 219.778, un giorno fa
erano stati 235.097.
Da Bruxelles intanto l’European Centre for Disease Prevention
and Control (Ecdc) pubblica le mappe aggiornate sull’incidenza
del contagio da Covid, con i numeri di casi per abitante e
inserisce Lazio, Veneto, Sicilia e Sardegna in giallo.
Tra gli scienziati c’e’ chi avverte, come nel caso
dell’epidemiologa Stefania Salmaso: “Se raddoppiano i casi, dopo
4 o 8 settimane vediamo anche il raddoppio dei ricoveri. Ma a
quel punto e’ troppo tardi per intervenire, perche’ ci sono gia’
troppi infettati in giro”. E c’e’ chi invece da’ una lettura piu’
incoraggiante, spiegando che la situazione epidemiologica e’
completamente cambiata rispetto a pochi mesi fa, perche’ il 52%
degli italiani e’ gia’ vaccinato.
“Ma i numeri vanno letti tenendo conto di tutti gli
indicatori a disposizione, sottolinea Roberto Cauda, direttore
dell’Unita’ di Malattie infettive del Policlinico Gemelli-Irccs
di Roma: “È vero, secondo i vecchi parametri, alcune regioni che
registrano un numero crescente di contagi rischiano di
abbandonare la zona bianca – dice – ma la realta’ e’ che l’attuale
situazione epidemiologica e’ cambiata, quindi i parametri per
stabilire il sistema dei colori non puo’ essere lo stesso usato
nel 2020. Per esempio nel caso del Lazio, corrisponde a verita’
che ha avuto un aumento repentino di casi, ma e’ tuttavia una
regione con un numero consistente di vaccinati. Quindi qualsiasi
decisione dovra’ tenere conto di questo fattore””. Non solo:
“Certamente – aggiunge – c’e’ un alto numero di contagiati,
specie tra i giovani, ma quello che emerge in particolare e’ che
crescono le persone in isolamento domiciliare. Ossia, anche i
giovani rischiano di finire in ospedale ma in misura enormemente
minore rispetto agli over 60.