De Luca si mette di traverso. Già nei giorni scorsi, prediligendo i toni ironici a quelli apocalittici, il governatore della Campania aveva voluto rendere nota la sua totale disapprovazione alla scelta del governo. Il cambio di rotta rispetto alla seconda dose di Astrazeneca lo aveva spinto a parlare di «vicenda sconcertante» e «disastro comunicativo». Ieri è arrivato il passo successivo, lo “Sceriffo” ha deciso che l’ultima parola è la sua e così, a dispetto delle indicazioni giunte da Roma, in Campania è scattato il divieto di utilizzare il mix di vaccini. «Le vicende degli ultimi giorni – ha spiegato cambiano in modo radicale il livello di fiducia , le sensibilità e la stessa disponibilità dei cittadini. E, cosa ancora più grave, « il livello di confusione esistente rischia di pregiudicare il prosieguo della campagna». Le nuove regole Sulla base di questa preoccupazione, Ãåõ sindaco di Salerno ha dato precise disposizioni : da oggi non saranno più somministrate dosi di vaccino a vettori virali, a nessuna fascia di età. Dunque, per i cittadini campani si proseguirà con Pfi – e Moderna, mentre chi ha fatto la prima dose di AstraZeneca sopra i 60 anni potrà completare il ciclo con una seconda dose dello stesso prodotto. Per i soggetti sotto i 60 anni (tranne che per chi è alla dodicesimasettimana) non si procederà alla somministrazione di vaccini diversi dalla prima dose. Nella nota della Regione si annuncia pure rinvio al governo di alcune «preoccupazioni scientifiche», precisando che in mancanza di risposte sarà mantenuta «la linea di rifiuto del mix vaccinale». La presa di posizione ha riacceso le mai davvero sopite querelle sulle strategie generali e, più in particolare, sulla vaccinazione eterologa, ovvero rutilizzo di una seconda dose con un vaccino anti-Covid diverso rispetto a quello utilizzato per la prima somministrazione. Approccio adottato dopo lo stop ad Astrazeneca per gli under-60 (che ora dovrebbero effettuare il richiamo con un immunizzante diverso). Il parere degli esperti II ministro Roberto Speranza ha provato a tranquillizzare tutti, ma gli esperti restano divisi. C’è chi invita a ulteriori approfondimenti e chi è convintissimo della scelta, come l’immunologo Sergio Abrignani (membro del Comitato tecnico scientifico) : «Non è una sperimentazione. Sappiamo che sono vaccini estremamente sicuri grazie a tutti i lavori pubblicati all’estero. Anzi, migliorano la risposta immunitaria. È una stupidaggine dire che si è cavie». Sul fronte della cautela troviamo il virologo Fabrizio Pregliasco: «Credo che si possa fare e diversi studi confermano ciò, ma è chiaro che non valutano eventi avversi nel medio termine. Per questo – aggiunge – sono ancora necessari degli approfondimenti». Ha ragione De Luca?