Fumata bianca in Regione. Da lunedì via libera alle attività legate al cibo da asporto. La decisione arriva nel pomeriggio di ieri, al termine di una lunga riunione nella quale sono state definite le misure precauzionali a tutela dei dipendenti e degli utenti, «a cominciare – dichiarano fonti di Palazzo Santa Lucia – dagli interventi di disinfezione e sanifìcazione dei locali dopo molte settimane di inattività, contenuti delle decisioni del Governatore sono trapelati solo in tarda serata. In attesa dei dettagli, una cosa può darsi per certa: la Campania si uniforma – soprattutto alla luce di dati e cifre che lasciano uno spiraglio all’ottimismo sul versante dei dati relativi al numero di nuovi e di decessi da Covid-19 – alla maggioranza delle altre regioni nazionali (Lombardia compresa) che avevano dato disco verde alla consegna anche online di cibi e prodotti alimentari cotti, cosa cambia L’apertura, da lunedì prossimo 27 aprile, delle attività legate al cibo da asporto, estesa anhe alle librerie e alle cartolerie, determina una svolta nell’approccio alla cosiddetta “fase due” dopo le decisioni draconiane assunte m Campania. Sia chiaro: la delibera di De Luca non incide sui divieti di assembramento in strada, nei condomìni, nelle riunioni familiari e quant’altro. Ma il provvedimento assunto ie ri sblocca, di fatto, un importantissimo segmento dell’economia legata al cibo. Arriva così una svolta attesa da più di un mese. La task-force in Regione ha lavorato per ore studiando la definizione delle misure precauzionali a tutela dei dipendenti e degli utenti, a cominciare dagli interventi di disinfezione e sanifìcazione dei locali dopo molte settimane di inattività. E proprio la necessità di provvedere ad interventi mirati alla purificazione dei locali spiega il termine di lunedì prossimo.Non conosco ancora i termini della delibera – commenta a caldo Antonio Della Notte, presidente nazionale dell’Associazione industria commercio servizi e turismo – Ma se De Luca ha davvero deciso in questa direzione, allora mi auguro che siano stati inclusi tutti gli operatori del settore: e mi riferisco a pizzerie, pasticcerie, rivendite di sushi, rosticcerie, eccetera. Se dunque questa è la notizia che “libera” la rivendita del cibo da asporto, allora siamo soddisfatti.