In volo per l’Australia e per un 2022 in ulteriore crescita. Jannik Sinner, la stella nascente del
tennis azzurro, ha preso insieme con il team Piatti un aereo per
Syndey nel giorno di Santo Stefano. Niente feste prolungate,
nell’altra parte del mondo c’e’ da ricostituire con Matteo
Berrettini quel Dream Team mancato in Davis, causa infortunio
del compagno azzurro. L’occasione sara’ l’Atp Cup, primo
appuntamento di un anno che per Sinner – stando alle parole del
suo coach e mentore, Riccardo Piatti -, si preannuncia di grande
crescita. “Quest’anno si punta ad avvicinarsi ancora di piu’ ai
primissimi – il suo programma, in un’intervista a Supertennis –
Pero’ per farlo c’e’ solo un modo: lavorare ed allenarsi sempre
con qualita’ e giocare le partite, vincerle e perderle. Allora
impari”.
“Stiamo lavorando molto sul servizio – l’analisi tecnica – e
sul fatto di essere ancora piu’ aggressivo nel gioco. Cambiare di
piu’ la palla, aprirsi il campo e venire a rete. Deve far pensare
di piu’ l’avversario”.
Per tutto il mondo, il tennis riparte dall’Australia. Non per
la coppia Sinner-Piatti, che a Sydney e Melbourne vive la coda
del 2021: troppo poco spazio nel calendario per un giocatore
protagonista in Davis e alle Finals, per svolgere lo zoccolo
duro di lavoro indispensabile a preparare una stagione da top
player. D’ora in poi, spiega Piatti, sara’ sempre cosi’ per
Sinner: la preparazione vera e propria sara’ quella di febbraio,
dopo Melbourne. Il ventenne talento altoatesino ha ripreso la
preparazione l’11 dicembre a Bordighera, due settimane di lavoro
e poi le vacanze natalizie. ” Per noi sara’ sempre come se la
stagione finisse dopo gli Australian Open. Dopo Melbourne ci
fermeremo e ci prepareremo bene. Lo Slam comincia il 17 gennaio:
se le cose vanno bene torniamo i primi di febbraio. A quel punto
Jannik fara’ un’altra settimana di vacanza, poi la preparazione
in vista di Rotterdam, Dubai e la Coppa Davis. A seguire, i
tornei americani”.
“A inizio 2021 – ha aggiunto il coach – pensavo che un
obbiettivo potesse essere di qualificarsi per il master. Per il
2022 il discorso e’ analogo: giocare ancora 55/60 partite,
puntando alle Finals. Se lui riesce a fare quel numero di match,
considerato il livello di tornei cui partecipa, e’ in automatico
tra i primi 8 del mondo”. Nell’anno passato, Sinner ha perso 22
partite in 26 tornei (“io gli parlo solo di quelle: le vittorie
sono sue, le sconfitte mie”), vinto 4 titoli e giocato la Davis.
“Dalle sconfitte si impara – la lezione di Piatti – Abbiamo
imparato tanto anche dal fatto che Jannik ha giocato 13 tornei
del tutto nuovi per lui. In posti dove non era mai stato. Questo
ha un valore enorme per il prossimo anno, perche’ saranno
situazioni che lui sapra’ gia’ gestire”. Dote gia’ riscontrata nel
2021. “La cosa piu’ importante per me e’ stata constatare che
quando lui perde una partita “brutta”, poi reagisce sempre
bene”. L’esempio della ‘resilienza’ e reattivita’ agonistica di
Sinner e’ , secondo Piatti, la sconfitta con Tiafoe. “E’ stata
importantissima. Avesse vinto sarebbe salito al n.7 arrivando
con tanti punti a Parigi/Bercy mettendo sotto pressione gli
altri. Invece l’ha persa. Ma ha capito perche’ l’ha persa. E la
prossima volta non la perde piu’ , di sicuro non cosi’ : lui deve
passare da momenti cosi’ . Lui impara di piu’ quando perde”.
Ma a che punto e’ rispetto ai primissimi? “Jannik puo’ battere
i primi ma non e’ ancora a quel livello – la convinzione di
Piatti – . Lui secondo me e’ gia’ a un livello superiore a Ruud e
Hurkacz che gli sono davanti in classifica”. Ecco il perche’
della convinzione di poter salire oltre il 10/o posto. “Non ci
fosse stata la pandemia, questi risultati me li aspettavo un
pochettino prima. E’ andata cosi’ perche’ per sei mesi nel 2020
non ha giocato”. Quanto alla stagione che sta per ripartire,
“bisogna innanzitutto vedere se Djokovic giochera’ (e quanto) con
questa faccenda del vaccino. Senza vaccino puo’ giocare solo in
Europa e, visto che in Inghilterra e’ richiesto, puo’ giocare un
solo Slam, a Parigi. Gli altri li conosciamo tutti: a
contendersi i primi posti ci sono Medvedev e Zverev, migliorato
molto, Tsitsipas, Berrettini, Rublev… E poi i giovani come
Alcaraz, uno stimolo per Jannick, Auger-Aliassime, Shapovalov”.
Per Sinner, invece, “l’unico problema che vedo per il prossimo
anno e’ la programmazione. La cosa migliore che lui ha fatto nel
2021, purtroppo andando controcorrente, e’ stato saltare le
Olimpiadi. E’ stato molto onesto: non era pronto per andare ai
Giochi. Lui, nella sua testa, ha fretta: vuole crescere, vuol
salire, vuole imparare, vuole diventare sempre piu’ forte. Pero’
alla fine ha solo 20 anni: deve giocare ancora 15 anni. Anche se
perde tre o quattro mesi non cambia niente nella sua carriera”.

        A cura di Assanti Luigi