“Questi ragazzi hanno fatto una cosa immensa stasera portando alle stelle l’orgoglio del popolo
napoletano. La loro felicita’ ed entusiasmo ci riempie di
soddisfazione”. Cosi’ Luciano Spalletti si unisce ai 52.000 dello
stadio Maradona per la festa della qualificazione del Napoli
agli ottavi di Champions League dopo il 4-2 all’Ajax. “Dalla
qualificazione di stasera – le parole di Spalletti – riceviamo
anche una spinta per il prosieguo del campionato. Ma lo facciamo
per la determinazione dei tifosi di volerci stare in questa
competizione e di trasferire ai nostri calciatori la partita
giusta per riuscire a fare passare gia’ agli ottavi. I miei
l’hanno assorbita tutta”.
Spalletti sottolinea anche le difficolta’ messe in campo
dall’Ajax, piu’ reattivo stasera rispetto al 6-1 subito in casa:
“L’Ajax ha mostrato il livello di calcio che gioca ma noi non
siamo stati spettatori, volevamo prendere il match, farlo
nostro.Per qualche momento non ci siamo riusciti e questo ci
spiega anche che aver passato un girone contro squadre di questo
livello alla quarta partita e’ ancora una volta merito dei
calciatori”. Sui giocatori della vittoria, Spalletti parla
partendo da Osimhen, tornato dopo oltre un mese di stop e in gol
per il 4-2 del Napoli: “Deve giocare – spiega Spalletti – di piu’
con la squadra, speravo anche che facesse due tre battute
all’inizio dell’azione dell’Ajax ma non e’ ancora in connessione
con questo, non e’ pulitissimo. Ma poi nell’aggressione della
difesa avversaria per il suo gol ci ha ripagato. Ho deciso di
mandarlo i campo per risistemare la squadra dopo l’uscita di
Anguissa e poi perche’ era un momento in cui potevamo fare
contropiede”. Sul resto della squadra Spalletti sottolinea i due
esterni dall’inizio: “Stasera evidenzio – dice – le rincorse in
attacco e poi in difesa di Kvara e Lozano. Se fai distrazioni
senza essere continuo e tempistico ti trovi la palla nella tua
area di rigore contro squadre forti coem l’Ajax. E invece dloro
hanno dato tutto per partecipare al cointenimento e
all’attacco”.

A cura di Salvatore Amabile