Documento dell’Anaao sulla gestione dell’ospedale: troppi posti Covid e reparti smantellati allarme dei medici. Cardarelli vogliono aprire un reparto Covid-3, operazione assurda napoli, «Negligenze al Cardarelli e proposte su come uscire dalla crisi in cui è caduto l’ospedale a causa della pandemia». In un documento Anaao Assomed invia alla direzione strategica chiare richieste per fare uscire l’ospedale da una situazione complessa. «Dimenticate il Cardarelli ospedale di eccellenze, con il Covid si è avuto un’allarmante involuzione dichiara il coordinatore provinciale di Napoli di Anaao Assomed Franco Verde. Tra le cause, il mancato utilizzo di strutture separate per il Covid. Dal mese di marzo 2020 à ospedale ha subito un pericoloso smantellamento, con la soppressione di due reparti di Ortopedia, la soppressione della palazzina Alpi, l’accorpamcnto delle due Pneumologie in un’arca sub intensiva. Dal quel momento in tutti i reparti si sono registrati infezioni e focolai, che hanno costretto ripetutamente temporanee chiusure di vari reparti (le Chirurgie 1,3, vascolare, toracica. Oculista ed Otorino e le Medicine 1,3 ) in particolare il padiglione  ripetutamente chiuso sia per la presenza di percorsi non separati, sia per l’utilizzo promiscuo dei bagni di degenza tra infetti e non infetti», «La situazione sopra descritta è ripresa con la seconda onda ta, II nostro allarme riguarda due elementi- denuncia il sindacato dei dirigenti medici – La ridotta assistenza ai pazienti non Covid e la cattiva organizzazione pregressa e presente quale risposta alla pandemia. Non si può trasformare il Cardarelli in uno sversatoio Covid pericoloso per gli utenti che spesso lo contraggono in ospedale», «In regione Campania sono disponibili 3.100 posti ordinari Covid, ed essendone occupati intorno al 1,600, risulta ovvio la necessità di occupare questi [etti in maniera diversificata. E inaccettabile che il Cardarelli abbia 175 posti Covid , ovvero solo 70 in meno del Cotugno e molti di più di altri ospedali Covid – continuano a denunciare i dirigenti dell’Anaao – Proponiamo che il 118 trasporti i pazienti conclamati Covid direttamente nei posti predisposti a tale accoglienza utilizzando il cruscotto regionale sinora non funzionante,che gli ospedali Covid siano dotati di attrezzature radiologiche e di laboratorio che, esaltandone l’autonomia, riducano l’invio di pazienti al Cardarelli per esami radiologici super specialistici». «Proponiamo inoltre – continuano – l’invio dei pazienti che sono presenti al Cardarelli in area sospetti, in altri presidi Co vid con un meccanismo automatico ali’ accertamento della positività, la riduzione del numero dei posti previsti dall’Unità di crisi, riservando detti posti esclusivamente ai pazienti risultati infetti dopo il ricovero e à utilizzo di posti Covid in spazi separati dalle degenze ma presenti nel sedime dell’ospedale, quale ad esempio ex pediatria dotata di ingresso separato», «Proponiamo quindi – dicono ancora – l’assunzione a tempo indeterminato del personale Covid presente nelle graduatorie ed una diversa organizzazione affidando la linea trauma e il codice rosso non ali’ Accettazione Obi ma ad altre aree del padiglione di emergenza», conclude Verde. E, infine, l’appello al direttore generale dell’azienda Longo: «Denunciamo infine un’operazione culturalmente sbagliata, si è pensato di trasformare il Cardarelli in ospedale Covid e di malattie infettive trascurando, elemento di buon senso ñ buona organizzazione da noi indicati e delineando carriere personali in ambito infcttivologico. Chiediamo al manager di non istituire il Covid 3 ne alcun reparto di malattie infettive senza che siano state posse in essere le nostre richieste