Va avanti da anni un’emergenza educativa che coinvolge una generazione priva di esempi positivi e regole. Avendo perduto decenni ora bisognerà prendere decisioni drastiche, anche esagerate o non riprenderemo più le situazioni che sono degenerate». A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel consueto appuntamento settimanale su Lira Tv, parlando degli ultimi episodi di bullismo a scuola, vedi quello di Lucca, e della proposta del ministro Valeria Fedeli si non ammettere agli scrutini chi si renda protagonista di episodi di violenza.«Si può ragionare – spiega il governatore – anche sull’allontanamento dalla scuola, far perdere l’anno scolastico, e poi bisogna pagare sul piano penale. Se sfregi l’insegnante o un compagno devi andare al carcere minorile. È chiaro che non possiamo rinunciare a un lavoro di educazione e socializzazione. Ma si può immaginare in un paese civile quello che succede in Italia, che un ragazzo va a scuola e dica al professore mettiti in ginocchio, dammi 6 o ti picchio, uno che prende a testate un docente o che gli versa in testa il cestino con i rifiuti? Siamo 100 volte oltre il punto limite». E d’accordo con il ministro, a margine della firma del protocollo d’intesa tra Ufficio scolastico regionale per la Campania e la consigliera regionale di parità regionale per il superamento degli stereotipi di genere nei percorsi formativi, si dice anche la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Campania Luisa Franzese; «Nella nostra regione abbiamo avuto in passato casi di ragazzi che hanno partecipato a un’occupazione vandalizzando le scuole e sono stati esclusi dagli scrutini. Se un ragazzo si rende responsabile di un’azione, automaticamente dobbiamo applicare tutte le conseguenze di quell’azione. Non possiamo quindi tollerare che un ragazzo possa agire con violenza nei confronti di altri». Per l’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, «quella del bullismo nelle scuole è una questione estremamente delicata. La reazione dev’essere sicuramente dura. Io credo che serva sicuramente sensibilità nei confronti dei ragazzi, ma i ragazzi devono capire che le istituzioni vanno rispettate, che gli insegnanti vanno rispettati e bisogna iniziare dalle famiglie. I genitori spesso difendono i figli e questo credo non vada fatto mai, gli insegnanti e le famiglie devono essere dalla stessa parte». Dal canto proprio, il presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelie si dice «d’accordo con la proposta del ministro Fedeli dell’esclusione dagli scrutini finali per gli studenti che compiono atti di bullismo». Per Lo- redana Raia, consigliere regionale del Pd, «dobbiamo insegnare ai giovani, la classe dirigente di domani, che interiorizzare stereotipi positivi significherà per loro una crescita più consapevole». Infine, la consigliera di parità Domenica Marianna Lomazzo: «Dobbiamo fare in modo che, all’intemo degli istituti scolastici, venga promossa la cultura delle parità e delle pari opportunità. In questo reputo che rientri anche il rispetto delle regole, quindi anche il fatto di molti studenti che oggi fanno questi continui attacchi nei confronti dei docenti, come se non riconoscessero l’autorità del docente all’intemo della scuola». -tit_org- Bullismo a scuola, De Luca: «Misure forti facendo pagare anche a livello penale»