Anche in tempo di Covid e’ “urgente implementare il programma regionale per la prevenzione del
carcinoma colonrettale”. È quanto sottolinea l’Aigo Campania che
chiede alla Regione Campania un tavolo tecnico condiviso per
promuovere una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, al
fine di incrementare l’adesione allo screening.
Nell’ambito della campagna per la prevenzione del cancro
colonrettale promossa in tutta Italia dalla Federazione italiana
societa’ malattie apparato digerente (Fismad), anche in Campania
viene lanciato un appello per la sensibilizzazione dei cittadini
e delle Istituzioni per migliorare l’organizzazione delle
attivita’ di screening per una diagnosi precoce del carcinoma
colonrettale. Si tratta della seconda causa di morte per tumore
sia negli uomini sia nelle donne con un totale di 20 mila
decessi l’anno e del tumore piu’ comune dell’apparato digerente.
“La pandemia causata dal Covid-19 ha causato il blocco dei
programmi di prevenzione oncologica per tre mesi in tutta Italia
– e non solo – afferma il presidente nazionale Aigo Fabio Monica
– ritardo importante, ma in qualche modo colmabile”.
“Tuttavia non possiamo permetterci ulteriori ritardi – aggiunge
– Se la situazione si prolungasse e il ritardo medio diventasse
6-12 mesi, avremmo nel nostro Paese un aumento calcolato del 3%
del numero di diagnosi di tumori in fase avanzata, con un
conseguente peggioramento della prognosi (+12% mortalita’ ), oltre
ovviamente a un aumento delle spese per le cure”.
Nel 2019, in Campania, fa sapere Aigo, 9 cittadini su 10 non
hanno eseguito la ricerca del sangue occulto nelle feci. La
prevenzione e’ lo strumento piu’ efficace, perche’ permette di
individuare e rimuovere i polipi prima che essi stessi diventino
dei tumori, o di fare diagnosi precoce, permettendo
d’intervenire prima che la situazione si aggravi.
“Dopo lo stop cui abbiamo assistito durante la prima fase della
pandemia di Covid19, allo stato registriamo una ripartenza lenta
e difficoltosa – sottolinea il presidente Aigo Campania, Amedeo
Cecere – se nelle prossime settimane non si mettera’ in campo un
decisivo impegno da parte di tutte i protagonisti coinvolti,
nella nostra Regione assisteremo nei prossimi mesi ad un
ulteriore incremento dell’incidenza di una neoplasia prevenibile
e ben curabile, se diagnosticata in tempo”.
“Riteniamo che sia necessario convocare al piu’ presto un tavolo
tecnico multidisciplinare – conclude – con la Regione, con
l’Osservatorio Epidemiologico, con le Unita’ Gestionali
Screening, con le Aziende Sanitarie Locali, con le Aziende
Ospedaliere ed Universitarie, in cui i gastroenterologi siano
parte attiva insieme a chirurghi e oncologi per tutelare la
salute dei cittadini”.