Ultimo giorno di scuola prima delle vacanze pasquali, sara’ una nuova giornata di
mobilitazione: genitori, insegnanti e studenti si ritroveranno
per chiedere che il 7 aprile riaprano tutti gli istituti: il 31
marzo – sostiene il comitato Priorita’ alla scuola, in prima
linea nella battaglia – deve essere l’ultimo giorno in Didattica
a Distanza anche per i ragazzi di seconda e terza media e per
gli studenti delle scuole superiori. “Il 7 aprile tutti i
bambini e i ragazzi, indipendentemente dal colore della regione
di residenza, devono poter tornare a scuola in presenza, in
sicurezza, in continuita’ . Il diritto allo studio e la socialita’
devono essere garantiti a tutti minori, che in questa pandemia
hanno gia’ pagato un prezzo altissimo a discapito della loro
salute psicofisica, come dimostrato da numerosi studi
scientifici, nazionali e internazionali”, spiega la leader
Costanza Margiotta.
Intanto il vincolo quinquennale, ovvero l’impossibilita’ per
docenti e dirigenti di chiedere trasferimento, riavvicinandosi
al luogo di residenza e ai familiari prima che siano trascorsi 5
anni dalla sede di prima nomina – una norma che fu introdotta
nel 2019 per garantire la continuita’ didattica -, rischia di
incrinare i rapporti tra i sindacati e il ministero
dell’Istruzione. Ieri in serata sono state firmate dal titolare
del ministero di viale Trastevere, Patrizio Bianchi, le
ordinanze relative alla mobilita’ e il vincolo quinquennale per i
prof e’ rimasto tale, ne’ poteva essere diversamente dal momento
che il tema e’ di natura politica e al momento non si e’ trovato
alcun accordo, nemmeno nel decreto sostegni. A generale il
malumore dei sindacati e’ anche la ridotta finestra temporale
prevista per presentare le domande di trasferimento.
“I dati ci dicono che la maggior parte delle richieste di
mobilita’ territoriale sarebbero all’interno della stessa
provincia o della stessa regione, e solo in minima parte fra
regioni diverse”, dice Maddalena Gissi, segretaria generale CISL
Scuola. “Dopo giorni di silenzio, senza alcuna convocazione di
un incontro da parte del ministero, ieri sera e’ stata diramata
improvvisamente l’ordinanza sulla mobilita’ . Una modalita’ che
desta sconcerto, sia per la mancata informazione alle
organizzazioni sindacali, sia per l’estrema ristrettezza dei
tempi fissati per la presentazione delle domande che scadranno
il 13 aprile”, e’ la critica di Rino Di Meglio che guida la
Gilda. “Contrariamente a quanto promesso, non vi e’ stata alcuna
condivisione delle scelte operate e delle prospettive future
della mobilita’ . Aldila’ delle considerazioni sull’esiguo tempo
concesso per la produzione delle domande, resta irrisolta la
questione del vincolo quinquennale di permanenza nella sede
assegnata ai neoimmessi in ruolo”, lamenta Elvira Serafini, a
capo dello Snals. Critiche anche dall’Ugl.
Intanto stamane oltre 1250 presidi aderenti al sindacato
Udir – per i dirigenti il vincolo e’ di 3 anni – hanno
manifestato in una piazza virtuale per 5 ore. Il loro leader
Marcello Pacifico ha assicurato che della questione parlera’ con
il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ma
che comunque se non si arrivera’ ad uno sblocco della misura,
pioveranno i ricorsi.
Intanto arriva una buona notizia: il Commissario per
l’emergenza Francesco Figliuolo ha firmato l’ordinanza che
prevede che ogni Regione dovra’ vaccinare non solo la popolazione
residente ma anche chi vive in quel territorio per motivi di
lavoro e che riguarda quindi anche il personale scolastico fuori
sede. Soddisfazione e’ stata espressa dai sottosegretari
all’Istruzione Barbara Floridia e Rossano Sasso.