A Napoli e in Campania si registra una flessione della criminalita’, cresce il tasso di imprenditorialita’, ma i consumi sono ancora inferiori rispetto alla media nazionale. E’ questa la fotografia che emerge dallo studio Cer-Eures commissionato dalla Confesercenti e illustrato in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione di categoria.
FALLIMENTO 1Secondo i dati diffusi, in provincia di Napoli, tra il 2008 e il 2014, c’e’ stato un calo del 3,9 per cento dei reati che danneggiano lo sviluppo economico e in generale in Campania una riduzione dell’1,6. Numeri in controtendenza rispetto al dato nazionale che invece mostra un incremento della criminalita’ del 3,8 per cento. Diminuiscono in ”modo significativo” furti e rapine a danno di esercizi commerciali: lo studio afferma che a Napoli e provincia rispetto al 2013 questi reati sono diminuiti del 4 per cento andando in controtendenza rispetto al resto del Paese dove i fenomeni crescono dell’1,2 nell’ultimo anno. In crescita anche le denunce dei reati di contraffazione con un incremento tra il 2013 e il 2014 del 4,7 per cento in linea con la media nazionale. ”Lo studio – ha detto Vincenzo Schiavo, presidente   Conferesercenti Napoli e Campania – evidenzia che nella nostra regione c’e’ un livello di sicurezza che consente alle imprese di operare, che ci sono fattori positivi che vanno perseguiti cosi’ come ci sono elementi su cui lavorare per migliorare le condizioni. Ed e’ su questi – ha aggiunto – che oggi chiediamo alla politica di impegnarsi”. Parallelamente alla diminuzione dei reati in danno agli esercizi commerciali, in provincia di Napoli cresce del 2,3 per cento il tasso di imprenditorialita’ a fronte di un dato nazionale fermo allo 0,7, e di un dato relativo al Mezzogiorno pari all’1 per cento. A spingere la ripresa economica dell’area sono sopratutto il commercio e il turismo che sono cresciuti, rispettivamente, del 9,3 e del 18,6. Tuttavia, e’ da registrare negli ultimi quattro anni sia la riduzione dei finanziamenti alle imprese di circa 5 miliardi di euro che il calo del credito erogato dalle banche di circa 7 miliardi. ”Le banche – ha sottolineato Schiavo – non danno piu’ credito, muoio 30mila imprese l’anno. Eppure al Sud e in
Campania c’e’ un’energia, una voglia di sviluppo verso nuovi mercati che il Paese deve sfruttare per incrementare la
ripresa”. Nuovi mercati anche per fare fronte alla lenta ripresa dei consumi in Campania dove – secondo lo studio – il
reddito pro capite e’ di 12mila euro, tra i piu’ bassi in Italia, e dove la spesa media familiare e’ diminuita del 7,7 per cento tra il 2007 e il 2014, mentre la rilevazione a livello nazionale e’ pari al 6 per cento.

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