Tra 10 anni i robot entreranno nelle case e diventeranno i compagni intelligenti dell’uomo, migliorandone la vita: saranno assistenti personali, domestici, aiuteranno i bambini a fare i compiti. Ma prima bisognera’ superare alcune sfide, come la sicurezza, evitando che raccolgano dati sulle persone e li diffondano. Lo hanno detto gli esperti di robotica intervenuti alla presentazione del libro “I Robot e noi”, dell’ex Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che insegna Biorobotica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che si e’ tenuta al Conservatorio di Musica
Nicola Sala di Benevento. “Entro 10 anni i robot saranno diffusi nelle case come adesso lo sono i pc, ma ci si arrivera’ per gradi” ha detto Bruno Siciliano del laboratorio di robotica Prisma Lab dell’universita’ Federico II di Napoli. “Probabilmente – ha aggiunto – questi robot non saranno umanoidi al 100%, come quelli dei film di fantascienza, prima di tutto perche’ non abbiamo ancora tecnologie in grado di far camminare agilmente le macchine”. I robot ‘personali’, secondo l’esperto, probabilmente avranno un aspetto a meta’ strada tra Pepper, il robot giapponese che si sposta sulle ruote e Jibo, il robot da compagnia a forma di sfera sviluppato dal Massachusetts Institute of Technology, (Mit) In questo scenario futuro i robot si “personalizzeranno”: “entreranno in simbiosi con le persone ” ha rilevato Carrozza – e ci sara’ la diffusione della cosiddetta robotica di consumo: mentre oggi i robot sono usati da professionisti che si sono addestrati per utilizzarli, nei prossimi anni i cittadini li useranno senza alcun addestramento, come uno smartphone”. Prima che tutto questo diventi realta’, ha detto Carrozza, bisogna pero’ superare delle sfide importanti: prima fra tutte la sicurezza: “bisogna evitare che i robot raccolgano dati delle persone per ‘profilarle’ e per sfruttarli a fini commerciali”. Un’altra sfida, ha aggiunto, e’ addestrarli a interagire con l’uomo e a leggerne il linguaggio del corpo”.

B.U