Bande di ragazzi con le birre dei marke «Irresponsabili loro e chi non controlla» «E nei locali si fa festa dopo l’orario di sto .Panchine e aiuole trasformate in discariche. Cestini gettacarte stracolmi. Vicoli e piazze che regalano a ogni passo cicche di sigaretta, lattine e bottiglie vuote. Insieme a cartoni di pizza, contenitori di cibo da asporto, cartacce. Ieri mattina Salerno si è svegliata così , quasi reduce da un enorme rave party, sporca all’inverosimile come forse raramente accaduto anche prima dell’emergenza sanitaria. Le foto, scattate da residenti e commercianti, sono rimbalzate on line, fino a scatenare l’ira dei comitati – da tempo impegnati in una battaglia per la salvaguardia del decoro pubblico – e quella di quanti temono che gli assembramenti registrati nella prima giornata festiva di sole, dopo giorni di freddo e pioggia, possano far deflagrare i contagi e rallentare la ripresa. «Sporcizia, auto parcheggiate in doppia e tripla fila, siringhe ovunque, atti di vandalismo. E pochi, pochissimi che rispettano le regole. Di questo passo non ne usciremo più», taglia corto Dario Renda del comitato territoriale Salerno Mia. Tra gli effetti di una serata troppo alcolica, spunta pure la vetrina devastata di una nota agenzia immobiliare di via Velia. «Siamo a un passo dalla follia – denuncia Antonella Tortora, residente del centro storico – Ogni sera, in particolare dal giovedì alla domenica, siamo ostaggio di gruppi di giovanissimi che bevono e fumano fino a stordirsi, lasciandoci questi regali. Lo fanno ora che siamo in zona gialla, lo facevano prima in zona rossa. E mentre noi restiamo chiusi in casa a contare ² danni delle attività chiuse, loro si divertono in barba a qualsiasi precauzione per frenare la pandemia, che non a caso sta facendo nuovamente sentire i suoi effetti. Inutile girarci intomo, sono degli irresponsabili, ma la colpa principale è di chi dovrebbe vigilare e non lo fa». L’altra sera la polizia ha multato e disposto la chiusura provvisoria per un locale di piazza Sant’Agostino – uno dei luoghi su cui l’attenzione dei residenti è alta ormai da mesi – perché si continuavano a somministrare cocktail dopo le 18, «ma non basta – incalza Gerardo Santoro – In largo Barbuti non mette mai piede nessuno, nessuno si preoccupa di verificare cosa accade in largo Abate Conforti, largo Campo e in decine di attività che dopo l’orario consentito chiudono le porte con ² clienti all’interno per continuare a far festa fino a tardi. Intanto i casi si diffondono velocemente e noi rischiamo la vita». Di disobbedienza diffusa e regole ormai saltate parla Enrico Leone, titolare della pizzeria Fun icul’i: «Certe vol te mi chiedo se sono rimasto tra i pochissimi ad attenermi scrupolosamente alle prescrizioni – dice – Intomoa me ci sono diverse attività che alle 18 continuano a restare a porte aperte. Supemnercati che senza vergogna vendono alcolici ai ragazzi ni fino alle 22. Locali che organizzano feste senza alcun distanziamento. Ma i controlli dove sono? Quelle volte che ho provato a contattare il 112 o il 113 mi sono sentito rispondere che non c’erano pattuglie disponibili. E il sindaco, con le sue raccomandazioni a cui non seguono profumate multe, fa solo campagna elettorale. A questo punto ci consentissero di lavorare per l’intero arco della giornata, con le prenotazioni e tutte le cautele del caso». E l’auspicio del presidente del distretto provinciale della Fipe Confcommercio Giuseppe Cagliano, che spera nello spiraglio aperto dal Comitato tecnico scientifico sulle aperture serali dei pubblici esercizi ed è quanto si augura Sabrina Prisco dell’Osteria dei Canali: «Ora più che mai è evidente quanto le attività abbiano anche una funzione di presidio degli spazi. Chiudi tutto e lasci la città in balia dell’autocontrollo, l’autocontrollo dei branchi, una sorta di follia collettiva.