Dall’inizio del 2018 ad oggi sonostate uccise 25 donne (il 38% del totale delle 66 vittime) e, di queste, dieci – ossia il 40% di tutte le vittime di sessofemminile in questi primi due mesi e mezzo dell’anno – rientrano
nell’ambito del femminicidio. Sono i dati aggiornati ad oggi del
Servizio centrale anticrimine della Polizia, che analizza e
monitora costantemente lo sviluppo del fenomeno.
In 9 dei dieci casi considerati come femminicidio, il
presunto autore era una persona legata alla vittima da un
rapporto di convivenza o ex convivenza, mentre in 4 casi su 10
l’autore o si e’ suicidato o ha tentato il suicidio. Solo in un
caso il presunto responsabile e’ invece un soggetto che aspirava
ad una relazione ma era stato rifiutato dalla vittima (ed e’ il
caso di Jessica Faoro).
Il numero degli omicidi di donne, spiegano gli esperti della
Polizia, e’ piu’ alto di quello dei femminicidi perche’ in questa
categoria rientrano solo le uccisioni di donne avvenute in
ambito familiare affettivo proprio in ragione del genere, come
atto criminale estremo di supremazia/possesso dell’uomo sulla
donna. Sono dunque esclusi, ad esempio, sia i casi in cui il
marito uccide la moglie malata terminale per porre fine alla sua
sofferenza sia quelli del figlio che uccide la madre per motivi
puramente economici. Nel caso in cui, invece, un uomo uccide la
moglie e i figli perche’ non accetta la separazione – come
avvenuto a Cisterna di Latina – l’omicidio della moglie viene
considerato femminicidio ma non quello delle bambine. E questo
perche’, sottolineano ancora gli esperti, se nel femminicidio
rientrano le sole vittime di sesso femminile, sarebbe
impossibile conteggiare i casi in cui i figli sono maschi e
sarebbe discriminatorio considerare come tale solo l’omicidio
della bambina e non di suo fratello.
C’e’, infine, un ulteriore caso che e’ ancora all’attenzione
degli investigatori e che per il momento non viene considerato
come femminicidio: e’ quello di Azka Riaz, una diciannovenne
pakistana residente a Recanati uccisa probabilmente dal padre a
Macerata a febbraio di quest’anno. La ragazza era gia’ stata
vittima di maltrattamenti in famiglia in quanto voleva
scegliersi il fidanzato e non farselo imporre dalla famiglia, ma
per ora le accuse sono di omicidio preterintenzionale