“Il cancro della prostata e’ molto diffuso nei nostri territori e ci sono anche forme cliniche che non sono molto aggressive, per fortuna, perche’ secondo recenti studi si puo’ affermare che 1 uomo su 6 avra’ un cancro alla
prostata e solo 1 su 34 ne morira'”. Lo ha affermato Ciro Imbimbo, professore associato di Urologia, nel corso del
convegno “Update in diagnostica Urologica” organizzato a Napoli dall’Associazione Health in Progress in collaborazione conl’Istituto Diagnostico Varelli. La giornata di studi ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Jack Schalken, direttore diricerca presso il dipartimento di urologia del centro medico universitario “Radboud Universiteit” Nijmegen (Olanda) e di Carlo Varelli, direttore tecnico della Sezione di Diagnostica per immagini dell’Istituto Varelli.
“Dal registro tumori in Campania – spiega Imbimbo – emerge e’
che ogni anno nella nostra Regione ci sono 3mila nuovi casi di
pazienti affetti da questa patologia. Il tumore della prostata
dipende per il 50% da fattori genetici con famiglie che hanno
una marcata predisposizione ma la dieta e’ molto importante.
Pensate che i giapponesi, che mangiano pesce crudo, non sono
soggetti al tumore alla prostata ma se si trasferiscono negli
Stati Uniti, ad esempio, hanno la stessa incidenza del tumore
del paziente americano”. In soccorso dei clinici arriva oggi la
diagnostica per immagini come precisa Carlo Varelli: “E’ ormai
una guida per tutte le patologie oncologiche. La prostata per
noi radiologi e’ diventata una vera e propria sfida. La risonanza
multiparametrica sta diventando sempre di piu’ un esame
imprescindibile per capire lo stato di salute della prostata,
per capire il grado di avanzamento del tumore e le lesioni che
ha causato e ci aiuta anche a stabilire quale puo’ essere la
migliore procedura bioptica su quei pazienti che hanno lesioni
sospette detectate proprio con la RM”.