Quando la pazzia prende il sopravvento!

 L’unica notte inglese che avrei voluto raccontare era quella di Cardiff e dei festeggiamenti sportivi legati alla partita più attesa della stagione calcistica, ovviamente la finale di Champions League, per cronaca vinta dal Real Madrid per londra-14 a 1 contro la Juventus. Purtroppo invece la spensieratezza sportiva deve lasciare il posto all’angoscia e alla paura; a Londra, circa un’ora dopo la fine della partita, un duplice attentato terroristico ha causato, ad ora, 7 morti e più di 50 feriti. A soli 10 giorni dall’attentato di Manchester, quello al concerto di Ariana Grande, la pop star tanto amata dai giovanissimi, che ha causato 22 morti, Londra è di nuovo sotto attacco e torna a vivere momenti di terrore. Le modalità degli attentati sono, ahimè, conosciute: a London Bridge un van si è scagliato a tutta velocità sulla folla che passeggiava e contemporaneamente a Borough Market un altro gruppo di terroristi armati di lunghi e affilati coltelli da cucina accoltellava chiunque gli capitasse a tiro. Il Primo Ministro Theresa May aveva innalzato lo stato di allerta del Paese a “critico” dopo l’attentato di Manchester dello scorso 22 maggio, e difatti l’intervento della polizia prima, e delle forze speciali poi, è stato immediato, e tre terroristi sono stati uccisi prima che londra-2riuscissero a far detonare le loro cinture esplosive per causare una strage di dimensioni ancora più grosse e magari nei loro pianti malati un numero più elevato di vittime. Almeno altri due terroristi sarebbero ancora in fuga, e anche grazie alle molte testimonianze dei presenti sopravvissuti, le forze speciali sono sulle loro tracce. Le notizie arrivano ancora confuse. Nelle prime ore si è parlato anche di un terzo attentato a Vauxhall, che invece si è rivelato essere una situazione di violenza non collegata agli altri due atti terroristici. Le prime immagini che arrivano, ovviamente tramite i social, sono strazianti; sebbene per nulla diverse da quelle che ormai siamo abituati a vedere con frequenza spaventosa. Corpi esanime giacenti a terra di innocenti qualunque, che si stavano godendo un qualsiasi sabato sera, in una qualsiasi città europea. Persone comuni che hanno solo avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato, in un periodo socio-politico sbagliatissimo. Nel frattempo i militari fanno irruzione armi in pugno nei pub limitrofi alle zone attaccate e intimano a tutti di stare faccia a terra, e a fucili spianati controllano il defluire della folla verso zone sicure. In attimi la zona è sfollata. Per strada non c’è più nessuno. La notte inglese che sarebbe dovuta essere lunga di festeggiamenti, adesso sembra non passare mai.

Contemporaneamente a casa nostra, in Italia, a Torino, dove migliaia di tifosi bianconeri si erano riuniti per guardare insieme la partita della loro squadra del cuore sul maxischermo installato a piazza San Carlo, succede che torino-1un forte boato, ancora non si sa di che origine, abbia fatto scattare un falso allarme bomba, e che nel fuggi fuggi generale siano rimaste ferite più di 400 persone, di cui una decina in gravi condizioni; e c’è purtroppo un bambino in condizioni critiche che lotta tra la vita e la morte con un trauma cranico ed un trauma toracico. Si ipotizza che il boato possa essere stato causato da una ringhiera che ha ceduto ed è caduta rumorosamente a terra; purtroppo però l’altra ipotesi, che mi auguro possa essere celermente scartata dagli investigatori, è che qualcuno abbia acceso dei petardi tra la folla per creare trambusto per puro divertimento. Se così fosse tutti i commenti dispregiativi su mentecatti che si divertono a seminare il panico in una folla, in un momento storico così delicato, quando a circa 1000km di distanza, 10 giorni fa, in situazioni analoghe di una folla radunata per svago, in 22 hanno perso la vita, per una vera esplosione di bomba, sarebbero totalmente inutili.

A cura di Piergiorgio Petoia