“Solo noi della moda, calzature e gioielli siamo chiusi, mentre intorno la vita continua
inesorabilmente, tutti sono per strada,addirittura sui social
impazzano i video dei primi bagnanti. Ma se non ci fanno
riaprire, saremo costretti a farlo comunque”. Il presidente di
Federmoda Confcommercio Napoli, Roberta Bacarelli, si fa
portavoce della delusione degli associati che confidavano in un
passaggio della Campania in zona arancione, in modo da poter
riprendere l’attivita’ . “Ormai siamo al ridicolo, non capisco
assolutamente questa incongruenza sui codici Ateco. Se vendi
scarpette e tute da ginnastica, mutandine o camicie da notte,
abbigliamento per bambini, ferramenta, libri, giocattoli,
computer, occhiali, puoi stare aperto, se invece hai la
‘sfortuna’ di trattare scarpe normali o abbigliamento o ancora
gioielli devi morire! Si perche’ ormai di questo si parla,
sopravvivenza. Ci sono centri commerciali che rischiano la
chiusura definitiva. Noi come Federmoda Confcommercio le stiamo
pensando tutte, per evitare l’apertura coatta e fuori legge. Ma
mi rendo anche conto che al governo c’e’ gente che penalizza
alcune categorie inspiegabilmente. Non capendo che noi siamo
l’ultimo anello di una filiera importantissima. Ci sono i fitti
da pagare, le utenze, le tasse, l’Inps, tutto continua come se
il Covid non esistesse e noi nel frattempo continuiamo a stare
chiusi, il Covid esiste solo per noi. Come presidente di
Federmoda continuero’ a tenere un contegno responsabile e legale,
ma come imprenditrice non me la sento piu’ di appoggiare il
comportamento irresponsabile dei nostri governanti. Non si muore
di solo Covid, cinquemila aziende hanno gia’ chiuso e chi sa
quante altre chiuderanno, siamo destinati ad essere i nuovi
poveri, non possiamo guardare in silenzio”.