Sono circa 20.000 in Campania le persone positive al virus dell’epatite C che non sanno di
esserlo. Il dato e’ emerso nel corso dell’incontro promosso oggi
da Ace (Alleanza contro le epatiti) per fare un primo bilancio
delle azioni poste in essere in Regione Campania relativamente
alla campagna di screening sulla epatite C.
Nel corso dell’evento – si spiega in una nota – si e’
discusso delle attivita’ che sono state localmente implementate e
pianificate, affinche’ possano essere utilizzati al meglio i
fondi stanziati per lo screening HCV nelle carceri, presso i
SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989.
L’evento, “FASE III: primo bilancio delle attivita’ di
screening HCV e obiettivi futuri Focus on Regione Campania”,
organizzato da MAPCOM Consulting, promosso da AISF –
Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e SIMIT – Societa’
Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il patrocinio di
EpaC onlus, e’ realizzato con il contributo non condizionato di
AbbVie e Gilead Sciences.
L’incontro ha avuto l’obiettivo di ribadire l’importanza di
avviare lo screening e di confrontarsi sull’evoluzione delle
fasi operative della campagna a livello locale.
Superata la brusca battuta d’arresto dovuta alla pandemia da
Covid-19 – e’ stato sottolineato – diventa ora fondamentale
tornare a focalizzarsi sul raggiungimento dell’obiettivo
assegnato dall’OMS: eliminazione del virus HCV entro il 2030. A
tal proposito, lo scorso febbraio, il Governo ha accolto
l’ordine del giorno al Milleproroghe che chiede di posticipare
il termine della campagna sperimentale a dicembre 2023 e di
ampliare la fascia d’eta’ della popolazione generale da
sottoporre a screening ai nati tra il 1943-1989. Le Regioni si
stanno adoperando gia’ da qualche mese per utilizzare al meglio
le risorse del fondo sperimentale, che Alleanza Contro le
Epatiti vorrebbe fosse trasformato in un fondo strutturale.
In Regione Campania, come in molte altre regioni italiane,
negli ultimi due anni si e’ registrato un calo sostanziale delle
attivita’ di screening, incluse quelle per l’epatite C, a causa,
ovviamente, delle conseguenze di pandemia e lockdown.
La Regione nei mesi scorsi ha lavorato per definire la
strategia da mettere in atto per le fasi operative. Sono state
effettuate numerose valutazioni e verifiche finalizzate ad
individuare gli strumenti piu’ adeguati per partire con le fasi
di test.
Le attivita’ di screening in Regione Campania potranno
coinvolgere quasi 2 milioni di persone. Un ruolo importantissimo
sara’ giocato dalle campagne di informazione e comunicazione
volte ad informare quanti piu’ cittadini campani possibili.