Hanno spiegato anche oggi le loro ragioni contro “la pedofilia clericale” davanti al Duomo di Napoli, dopo la manifestazione di ieri, esponenti della ‘retel’ Abuso’ e giovani con la maschera di Anonymous appellandosi a Papa Francesco. Uno dei quattro manifestanti, tutti col voltocoperto, che ha denunciato di aver subito abusi da un prete della Diocesi partenopea nel 1989 quando aveva 13 anni, si rivolge al Papa: ”Faccio un appello a Papa Francesco – dice all’ANSA – ascolti le nostre grida di sofferenza, di dolore.Vorrei incontrarlo per dirgli di quali nefandezze si sono resiprotagonisti alcuni preti, in particolare quello che ha cambiato
per sempre la mia vita…”. In un crescendo di emozioni, tra lo
sguardo di fedeli e turisti che raccolgono i volantini, il
giovane accusa anche l’arcivescovo di Napoli, il cardinale
Crescenzio Sepe, responsabile, a suo dire, ”di omissione e
indifferenza” rispetto alle denunce: “Non vogliamo altre
promesse, vogliamo i fatti; consegni i fascicoli sui preti
pedofili alla magistratura”. ” mai possibile che chi denuncia
un prete pedofilo deve avere paura?” si chiede. Il sacerdote
chiamato in causa dalla rete l’Abuso sarebbe stato visto di
recente in provincia di Pavia.
I quattro – due ragazze e i due giovani che hanno denunciato
abusi – sono stati accompagnati da Francesco Zanardi, presidente
delle Rete l’Abuso, che annuncia una diffida alla Congregazione
per la Dottrina della fede riguardante il cardinale Sepe.
“Domani diffideremo formalmente alla Congregazione il cardinale
Sepe nella speranza che il Vaticano si dissoci da questa
umiliante e vergognosa vicenda”. A parere di Zanardi, Sepe
sarebbe responsabile di ‘insabbiamenti’, quindi non puo’ essere
lui ”a rendere giustziia alle vittime, e’ francamente
inaccettabile”.
Ieri la Curia e’ intervenuta sulla vicenda del sacerdote
napoletano accusato di aver commesso presunti abusi sessuali. Ha
fatto sapere che il Santo Padre “ha deciso la riapertura del
caso, incaricando la Congregazione Dottrina della Fede di
procedere a tutti gli adempimenti, per cui, poco prima della
Pasqua, alla Diocesi di Napoli e’ stato affidato il compito di
effettuare l’indagine previa, che il cardinale arcivescovo ha
immediatamente avviata ed e’, quindi, in atto”.