Come annunciato nei giorni scorsi con grande spazio su tutti i media, compie 80 anni Dino Zoff, monumento del calcio italiano. In coincidenza con il compleanno di un altro grande, Luis Vinicio, il ‘leone’ di
Napoli, che spegne 90 candeline: brasiliano di Belo Horizonte,
classe 1932, e’ stato prima da giocatore e poi da allenatore uno
dei simboli della squadra partenopea, scrivendo in campo pagine
importanti a suon di gol e quindi in panchina, con le sue idee
rivoluzionarie. E Napoli e’ rimasta nel cuore del brasiliano che
l’ha scelta come suo buen ritiro.
Arrivato a Napoli nel 1955 dal Botafogo Vinicio ha giocato 5
stagioni con la maglia partenopea segnando 69 reti. Da
calciatore ha poi vestito le maglie del Bologna, del Lanerossi
Vicenza e dell’Inter prima appendere gli scarpini al chiodo
nella stagione 1967/68 sempre con il Vicenza.
L’anno dopo comincia la carriera di allenatori
nell’Internapoli ma e’ nel 1973 torna a Napoli ma da allenatore:
idee nuove e calcio all’olandese regalano nella stagione
1974-’75 un campionato avvincente per il Napoli che arriva a un
passo dallo scudetto, chiudendo a due punti dalla Juve campione
d’Italia. Per due stagioni e’ alla guida della Lazio di Wilson,
torna ancora a Napoli ma con alterne fortune e dopo varie
esperienze in giro per l’Italia chiude la carriera di allenatore
alla Stabia nel 1991-’92.