Il medico del pronto soccorso ha indirizzato una donna in gravidanza punta da un insetto alla dermatologia, ma il reparto era chiuso per ferie. E’ la disavventura raccontata all’emittente E’tv da una salute 11coppia di coniugi bolognesi, andati al pronto soccorso la sera del 16 agosto perche’ lei, incinta all’ottavo mese, aveva una coscia gonfia per la probabile puntura di un insetto imprecisato. Preoccupati anche per il feto, i coniugi hanno raccontato di avere atteso circa due ore e mezza per sentirsi dire che poteva trattarsi della puntura di una zecca. “Ci hanno dato un foglio con scritto di andare in dermatologia la mattina seguente – ha raccontato nell’intervista Alessio, il marito – ma l’indomani in portineria ci hanno detto che il reparto e’ chiuso fino al 22 agosto e che eravamo le quinte persone che si erano presentate con la stessa richiesta”. La coppia e’ cosi’ stata costretta a spostarsi all’ospedale Sant’Orsola, dove dopo la visita dermatologica si e’ scoperto che a pungere la donna era stato un innocuo ragnetto. Interpellata dalla redazione dell’emittente, l’Azienda Usl di Bologna ha ammesso l’errore, scusandosi con i due coniugi per quello che e’ stato definito un disguido. “La donna e’ stata visitata alle ore 1.18 dal medico di pronto soccorso – spiega una nota – che le ha prescritto un successivo approfondimento specialistico dermatologico, da effettuare il giorno seguente. Purtroppo, il medico ha fornito una indicazione non corretta, indirizzando la signora presso l’ambulatorio dermatologico del Maggiore, in questi giorni non attivo. Di questo, e del disagio arrecato, l’Azienda si scusa nuovamente con la signora”.

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