A CURA DI VALENTINA BUSIELLO. Un Torneo di Calcio ed una bellissima festa in onore del piccolo Alessandro Farina, svolto al Centro Sportivo di Casignano in Capriglia di Pellezzano, un importante Torneo di calcio e una giornata di festa in onore per il piccolo Farina, la grande preparazione del torneo dedicato ad Alessandro con la presenza della mamma Tiziana, il nonno Luigi Morra, lo zio Francesco Morra Sindaco di Pellezzano, insieme a tutte le istituzioni presenti in primis: la Dott. Eva Longo Senatrice della Repubblica Italiana sempre presente per il suo territorio e molto vicina al suo popolo, comunicando un messaggio importante e di vicinanza ricordando a tutti come lo sport rende uniti, soprattutto negli eventi piu’ delicati, il Presidente della protezione civile Agostino Napoli per l’arrivo dell’elicottero, in diretta su Rai 1 di Avis Pellezzano Sez. Coperchia, Michele Murino Vice sindaco del comune di Pellezzano, Lella Landi assessore, Saverio Ricciardi, Vito Mona, Elia Nese, Marcella Marconi, il Parroco di Capriglia Sac. Luigi Pierri, gli organizzatori Franco Donato, Stefano Romeo Presidente dell’organizzazione, tutte le famiglie dei bambini che sono arrivati da ogni parte della Valle dell’Irno partecipando all’importante torneo, il cronista Donato Landi, il mister dei bambini di Capriglia Michelangelo Rago, tutto il popolo del comune di Pellezzano, insieme in un’ atmosfera di commozione e gioia per il piccolo Alessandro Farina, che con la loro partecipazione hanno fatto si’ che questa pagina di storia del Comune di Pellezzano resti e rimanga indelebile nei cuori di tutti. Alessandro Farina, un bimbo di 13 anni, originario della frazione di Capriglia di Pellezzano, arrivata la consulenza dei medici legali richiesta dalla procura di Salerno in seguito alla morte del 13enne, una catena di errori individuali ed organizzativi, “i medici curanti del piccolo e chi ha avuto contatto con Alessandro, hanno ignorato i sintomi del diabete, un banale esame delle urine ed un esame ematologico per la valutazione della glicemia avrebbero certamente evitato la grave Dka (chetoacidosi diabetica, ndr) e, molto probabilmente, la morte del paziente”. Dopo il decesso arrivò la denuncia da parte dei genitori del ragazzino, Alessandro si sentì male a casa, la madre decise così di portarlo al pronto soccorso dell’ospedale.I medici che lo ebbero in cura nel referto stilato quella sera stessa, quando il giovanissimo fu dimesso, parlarono di una reazione allergica alla tachipirina assunta dal 13enne che avrebbe causato delle difficoltà respiratorie e un edema, sostenendo però che le condizioni generali di Alessandro erano buone. Per i consulenti invece “Alessandro era affetto da diabete giovanile tipo 1, già da alcune settimane precedenti al ricovero. I sintomi del diabete sono stati ignorati dai medici del pronto soccorso e nessuno ha pensato di praticare una glicemia o un esame di urine. In tale data si era ancora in tempo ad evitare la grave DKA.Il medico curante contattato dalla madre (dopo l’accesso al Pronto Soccorso) sulla base dei sintomi riferiti avrebbe dovuto consigliare una visita ed eseguire degli esami di laboratorio. Il medico del 118 intervenuto il 25 dicembre 2017 ha, impropriamente, somministrato un bolo di insulina con grave rischio per il paziente e contro tutte le indicazioni sul trattamento del diabete”. I consulenti concludono poi sostenendo che “un paziente con Dka severa doveva essere al più presto trasferito in una struttura regionale adeguata oppure, quanto meno, doveva esserci una presenza attiva in reparto del direttore dell’unità operativa e di un esperto in diabetologia pediatrica.