“Il terremoto – spiega il presidente Simpe, Giuseppe Mele – è un evento che destabilizza profondamente, e può avere effetti devastanti, anche a lungo termine. Il trauma che ne deriva viene covato e può provocare un bisogno di bimbi 1isolamento, di chiusura verso il mondo e verso la realtà, come è accaduto alla piccola Giorgia, che, tratta in salvo dopo 17 ore, si è chiusa in un mutismo per uscire dal quale avrà bisogno di amorevole assistenza. Questi traumi, infatti, possono durare nel tempo e lasciare segni indelebili. Per questo occorre intervenire tempestivamente, per tentare un recupero ed il rafforzamento della voglia di vivere e di rinascere.”

“La SIMPe – prosegue il presidente Mele – è da sempre impegnata nella ricerca di percorsi diagnostico-terapeutici aggiornati nella pratica medica dell’emergenza-urgenza e nella formazione dei pediatri emergentisti. È con questo spirito che abbiamo messo a disposizione i nostri medici, tra l’altro già presenti nelle zone terremotate. I bambini – continua – leggono la paura bambini 2negli occhi dei genitori, dei nonni, delle persone che li circondano e faticano a capire che anche mamma e papà sono inermi, incapaci di fronteggiare i danni, la perdita della loro casa, dei loro affetti, dei loro ricordi, di una persona cara o degli stessi genitori. Ma le ferite più gravi ed insidiose per un bambino sono quelle invisibili, con effetti anche a lungo termine”. Per questo motivo, per andare “oltre” la tragedia, la SIMPe ha attivato un canale diretto attraverso il sito www.simpe.it a cui mamme e papà potranno rivolgersi per cercare le risposte ai loro quesiti, a quelle dei loro bambini e degli adolescenti che in queste occasioni manifestano un coraggio inatteso ed hanno delle reazioni più adattive degli adulti. “È importante – conclude Mele – comunicare e sapere che esiste una rete di professionisti a disposizione anche in un evento come il terremoto. Un impegno che SIMPe promuove e che sosterrà nel tempo”.

Ufficio stampa Simpe
Gino Di Mare
Carlo Buffoli

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