Il 90% dei ragazzi che praticano sexting, ossia la pratica di scambio di messaggi e foto a sfondosessuale, lo fa dinascosto dei propri genitoriIl sexting – segnala un’indagine 2017 sulla rete di TelefonoAzzurro che ha intervistato un campione di ragazzi – e’ un fenomeno che riguarda il 7% dei ragazzi, un dato pero’ giudicatosottostimato. Il 41% degli intervistati afferma di riceverenella rete richieste sessuali da parte di adulti mentre il 35% di essere contattato da qualcuno che richiede immagini sessualmente esplicite in cambio di ricariche telefoniche o denaro. Il 35% dei giovani che fa sexting afferma che la motivazione risiede nel “fare colpo” sul ragazzo o ragazza verso cui prova attrazione; il 34% degli adolescenti lo fa per essere accettato dal gruppo; il 33% perche’ da dietro uno schermo e’ piu’ facile vincere la timidezza. Il 17% dei ragazzi invia immagini personali sessualmente esplicite perche’ qualcun altro glielo chiede. Rilevante il dato che il 17% degli intervistati ritiene che i loro coetanei facciano molto uso di pornografia. Inoltre, il 10% ammette di aver visitato con continuita’ siti pornografici. Per l’indagine, Internet si configura come un vero e proprio maestro di vita: il 22% dei ragazzi oggetto dell’ indagine lo utilizza per raccogliere informazioni legate alla sfera della sessualita’. Il 12% dei ragazzi intervistati sottovaluta le ripercussioni legali o psicologiche negative del sexting. Secondo Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, e’ “fondamentale intraprendere azioni congiunte di contrasto al fenomeno abusi e sfruttamento dei bambini in tutto il mondo
anche grazie all’azione di tutti i leader di governo. Il primo passo per la lotta all’abuso sessuale e’ la conoscenza del
fenomeno: e’ urgente la necessita’ di fare formazione ed estendere la conoscenza di tali complesse dinamiche”. “A tal proposito, mi rivolgo al mondo delle aziende e delle istituzioni – prosegue Caffo rivolgendo un appello ai governi di
tutto il mondo – per un maggiore impegno nella lotta agli abusi”.