Campania a rischio stop vaccini dimezzati, non si capisce il motivo,giallo delle fiale: solo Seimila dosi in meno all’Ita vanno garantiti i richiami dei primi vaccinati» ma il commissario dichiara che il taglio è del 20%. Semaforo rosso alle vaccinazioni: la Campania, suo malgrado, è costretta a tirare il freno alla macchina delle immunizzazioni. Scatta lo stop alle prime punture per chi non è stato ancora vaccinato e i centri vaccinali di Asl e ospedali procedono a passo d’uomo. La formula 1 messa in pista dalla Regione deve scalare per mancanza di benzina. I frigoriferi rischiano di restare a secco di fiale. La distribuzione di Pfizer, già programmata, è stata infatti contingentata dal commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri che ha deciso di centralizzare le assegnazioni alle Regioni. Il criterio resta ignoto e il presidente della Regione Campania va su tutte le furie. «L’unico criterio che può valere – tuona – è quello di assegnare i vaccini in base alla popolazione residente. Abbiamo ricevuto nella serata di ieri – scrive in una nota – la comunicazione che la fornitura di vaccini prevista per la Campania il 25 gennaio è stata dimezzala. Non si capisce in base a quale criterio. Già i ritardi dei giorni scorsi hanno prodotto un forte rallentamento. Questa ulteriore riduzione di consegne rischia di bloccare del tutto le somministrazioni, determinando una situazione gravissima e inaccettabile. Siamo consapevoli delle grandi difficoltà create dai forti ritardi della casa produttrice. Ma a maggior ragione è tempo di scelte chiare e oggettive. E indispensabile continua il Governatore – garantire il completamento dei richiami per i primi vaccinati . Questo può avvenire solo sulla base di un unico criterio oggettivo: attribuire i vaccini in base alla po polazione residente operando già in questa fase un riequilibrio rispetto alla prima assegnazione di gennaio avvenuta sulla base di criteri fortemente sperequati. Invito il commissario Arcuri – conclude – a procedere sulla base di una linea di equità e oggettività assoluti a tutela dei nostri concittadini e nel rispetto di uno sforzo organizzativo enorme compiuto dalla Regione Campania che non può essere vanificato. Siamo pronti in caso contrario, a tutelarci in ogni sede». Parole dure che assumono risvolti politici in una fase delicata della composizione degli equilibri di governo. Ma proviamo a ricostruire lo scenario degli ultimi giorni. Una settimana fa Pfizer Usa annuncia di dover ridurre del 30 per cento le consegne all’Italia per adeguare le linee produttive in Belgio. La sofferenza dovrebbe durare alcune settimane. La prima a risentirne è la fornitura del 18 gennaio: In Italia arrivano circa 165 mila dosi in meno di quelle previste ma i tagli non sono ¡dentici per le Regioni. Pfizer decide di togliere a chi più a chi meno probabilmente in ragione dello stato di avanzamento del toro visto che va completato un ciclo di due somministrazioni in tré settimane. La Campania si porta avanti col lavoro e accantona poche dosi avendo assicurazioni sulle successive consegne. Arriviamo al 18 gennaio: in Campania arrivano 38.610 dosi, solo 4.680 in mano rispetto alle alle 43.290 della consegna piena (33 scatole anziché 37).