Ossigeno, allarme delle ditte Centinaia di bombole perse.Le ditte fornitrice si mettono insieme e lanciano sos appello affinchè i pazienti che non ne hanno più bisogno restituiscano le bombole. Dopo la Regione Campania  dopo i farmacisti, ecco che a scendere in campo per sensibilizzare i cittadini c’è proprio chi è chiamato a fornire l’ossigeno. Liquido o gassoso che sia, il problema non è il “farmaco” che si reperisce ancora abbastanza facilmente, ma i contenitori, i cosiddetti fusti, che ormai sono introvabili. Alcune farmacie hanno fuori anche cento bombole che non riescono a recuperare nonostante le numerose sollecitazioni. Da qui la decisione della Regione di autorizzare i medici di famiglia a prescrivere anche l’ossigeno liquido prima appannaggio degli pneumologi. Oltre a occupare uno spazio assai minore rispetto a quello gassoso compresso contenuto nelle bombole classiche, rende possibile la fornitura di abbondanti quantità di gas liquido a bassa temperatura – ci sono contenitori anche da 26o30mila litri – che consente di evitare il disagio legato al continuo via vai delle bombole esaurite. In altre parole: il liquido dura molto di più e viene consegnato direttamente presso il domicilio del paziente. «Purtroppo – fanno sapere alcune ditte fornitrice anche in questo caso non ci sono abbastanza contenitori. Stiamo facendo i conti con richieste record che hanno colto tutti impreparati». Non solo. Chi è chiamato a fornire l’ossigeno lamenta inoltre il ritardo con il quale è stato avvisato circa la possibilità di fornire il liquido al posto del gassoso, sempre sulla scorta della prescrizione dei medici di famiglia. «La gente ha paura – dicono i fornitori – e non mollano le bombole. Senza contare che c’è pure chi ha dimenticato di averle o non le riconsegna anche dopo la morte del paziente.Per fortuna – grazie ai numerosi appelli lanciati in questi ultimi giorni – qualcuno sta venendo allo scoperto riportando in farmacia bombole che conservava presso di sé inutilmente da lungo tempo: «C’è chi ne ha avuto bisogno solo per una notte e sono mesi che nonostante messaggi e telefonate non si decide ad autorizzarci al ritiro – si legge nella nota delle ditte – ancora una volta offriamo la nostra disponibilità a prelevare le bombole vuote presso i domicili di chi non ne ha più bisogno.